BULLISMO, CODICI: STUDENTI VITTIME ANCHE VIA INTERNET
IL 38% DEGLI ALUNNI DELLE SCUOLE A MILANO, IL 35,5% A ROMA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 gen. - "Il 38% dei ragazzi
milanesi segnala di aver ricevuto insulti attraverso internet,
mentre a Roma sono il 35,5% dei giovani. Il 23,08% degli studenti
romani, invece, dichiara di subire prepotenze a scuola, e a
Milano si registra il 53,33% dei casi". E ancora: "Il 77,78%
degli studenti milanesi e il 94,62% di quelli romani affermano
che nella scuola dove studiano c'e' qualcuno che compie delle
prepotenze, e quindi si comporta da bullo". E' il risultato di
un'indagine svolta dal centro Codici sul bullismo a scuola e il
cyberbullismo, nei confronti degli studenti di Milano e di Roma
dai 14 ai 17 anni. La scelta di confrontare i dati tra Milano e
Roma "e' perche' si e' deciso di capire come il fenomeno sia
diversamente radicato al nord e al sud".
Ma quali tipo di prepotenze vengono compiute? Il Codici
segnala che "il 55,56% dei milanesi denunciano di subire furti
importanti a scuola. Offese e insulti al 51,11% e aggressioni
fisiche al 44,44%". Mentre il gruppo di Roma risponde con "prese
in giro al 90,77%, offese e insulti al 79,23% e scherzi pesanti
al 50%. Cio'- spiega il Codici- sembrerebbe suggerire ad una
prima analisi che nel capoluogo Lombardo prevalga un tipo di
bullismo diretto fisico, mentre al Centro un tipo di bullismo
diretto verbale". Le azioni di bullismo avvengono, a Milano,
"soprattutto nei corridoi degli istituti (77,78%) e nel cortile
della ricreazione (77,78%), mentre nella capitale dichiarano
prevalentemente fuori dalla scuola, vicino all'entrata (66,92%) e
nei bagni della scuola (60,77%)".
Inoltre, l'indagine del Codici riferisce anche che "i ragazzi
di Milano avvertono che nel 55,56% dei casi il bullo agisce da
solo, mentre i soggetti di Roma ritengono che questo compia atti
di prepotenza soprattutto in gruppo (50,77%)". Normalmente e' il
maschio a compiere prepotenze. "Nel 61,54% dei casi a Roma, e nel
100% a Milano". Riguardo al comportamento assunto dai compagni di
fronte alle azioni del bullo, il Codici fa inoltre sapere che "i
ragazzi di Milano affermano soprattutto che i loro coetanei siano
spaventati (80%) e che facciano finta di niente (75,56%), mentre
i soggetti della capitale riportano maggiormente che i compagni
si divertono e fanno il tifo per il bullo (41,54%), oppure fanno
finta di niente (39,23%)".
E il ruolo dell'adulto? "Il 42,22% dei ragazzi intervistati a
Milano conferma che nel momento in cui accadono atti di bullismo
gli adulti sono spesso assenti, mentre i soggetti intervistati
nella Capitale hanno ammesso, nel 59,23%, che gli adulti
intervengono per difendere chi subisce".
Tuttavia, l'indagine svolta dal Codici in merito allo sviluppo
del fenomeno del bullismo nelle scuole e del cyberbullismo, rende
noto che "sia a Milano che a Roma emergono comunque importanti
percentuali di studenti che dichiarano come gli insegnanti non si
accorgano di niente, per il 24,44% dei soggetti di Milano e il
13,85% dei soggetti di Roma". Infine, conclude l'indagine del
Centro, "l'80% dei ragazzi della capitale dichiarano di assistere
alle prepotenze di altri, mentre i ragazzi di Milano affermano di
assistere alle prepotenze, nel 46,67% dei casi".
Per Monia Napolitano, sociologa del Codici, la fotografia
scattata dall'associazione "evidenzia che la presenza del
fenomeno del bullismo e' ancora fortemente radicata tra il gruppo
dei pari e conferma che il fenomeno del cyberbullismo e' in
crescita. Pertanto- osserva Napolitano- il Centro invita i
dirigenti scolastici a prevedere all'interno delle scuole non
solo corsi di formazione al fine di prevenire il fenomeno, ma
anche i peer educator, ovvero soggetti che hanno vissuto in prima
persona, sia come vittime che prevaricatori, l'esperienza del
bullismo".
(Wel/ Dire)
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