STANZIATI 20 MILIONI PER L'APPRENDIMENTO DELL'ITALIANO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 gen. - Il tetto del 30% agli
stranieri e' un provvedimento "che nasce dall'esperienza". Oggi
"nelle grandi citta' e nelle periferie ci sono classi composte
soprattutto da studenti immigrati. Queste classi, laddove non ci
siano le condizioni per una vera integrazione, diventano classi
ghetto". È quanto ha ribadito il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, intervenendo oggi a Mattino Cinque. "Sulla
base di quanto ci e' stato suggerito da insegnanti e dirigenti
che lavorano sul campo abbiamo pensato ad una circolare che fissi
un tetto del 30% per favorire un percorso di integrazione". Il
ministro ha anche ricordato che il governo "ha stanziato 20
milioni di euro per favorire i corsi pomeridiani di insegnamento
dell'italiano. Dobbiamo preoccuparci che l'integrazione sia nei
fatti. La conoscenza dell'italiano e' la condizione necessaria",
cosi' come, ha chiuso il ministro, "la conoscenza della
Costituzione".
"Vogliamo ridare senso e autorevolezza al ruolo degli
insegnanti, che nel tempo era andato perso in virtu' di polemiche
sessantottine" ha aggiunto Gelmini. Ad una domanda sui frutti
delle sue riforme, il ministro ha sottolineato che queste "danno
i loro frutti a medio periodo, ma gia' da oggi la scuola sta
recuperando senso, ridando peso anche al comportamento".
L'introduzione del voto in condotta, ha spiegato Gelmini, "ci
aiutera' ad esempio ad evitare misure piu' rigide come e'
accaduto in Francia dove in alcune scuole sono stati posizionati
dei metal detector per evitare episodi di violenza". Gelmini ha
poi ribadito, quanto alle risorse, che non "e' solo aumentandole
che si migliora la qualita'. Occorre un uso accorto delle risorse
economiche e umane". Sul fronte universita' il ministro ha
ricordato la "riduzione del 20% dei corsi laurea, dei corsi con
un unico studente, delle sedi distaccate. Credo che l'inversione
di tendenza e l'attenzione alla qualita' stiano dando frutti
importanti". Con le riforme, ha chiuso il ministro, "vogliamo non
solo tagliare gli sprechi ma mettere al centro gli studenti,
ribadire che la scuola o l'universita' non sono patrimoni di
questo o quel sindacato, di questo o quell'insegnante, ma devono
formare la classe dirigente".
(Wel/ Dire)