EMILIA-ROMAGNA, SEDIOLI: TETTO, VALUTARE OGNI CASO
LIMINA (USR): DA GELMINI INDICAZIONE GIUSTA ED EQUILIBRATA.
(DIRE - Notiziario Minori) Reggio Emilia, 11 gen. - Il tetto del
30% agli alunni stranieri per classe dal prossimo anno scolastico
annunciato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, non
scalda troppo l'assessore alla Scuola della Regione
Emilia-Romagna, Giovanni Sedioli. Per il quale, in linea
generale, "occorre dare una valutazione specifica caso per caso",
e addirittura la soluzione potrebbe essere "non praticabile"
nelle scuole superiori. Il titolare dell'Istruzione a viale Aldo
Moro resta convinto che "non siano i numeri a fare la
differenza", ma che il tema dell'integrazione vada affrontato
"attraverso iniziative didattiche di sostegno specifico, con
personale formato". Inoltre, fa notare l'assessore, "non si puo'
fare un ragionamento solo sui numeri perche' dieci ragazzi
stranieri possono essere dieci casi a se'. Occorre una
valutazione delle singole situazioni degli alunni che comprende
il tempo di permanenza in Italia e le storie diverse che hanno
alle spalle".
Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale
dell'Emilia-Romagna, Marcello Limina, ha accolto positivamente
l'indicazione del ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini
circa il tetto del 30% di immigrati nelle classi scolastiche. "E'
un'indicazione giusta ed equilibrata- dice infatti Limina- che
tra l'altro rispetta quella arrivata dall'Unione europea
sull'argomento", afferma Limina, ricordando come il Consiglio
europeo, nella scorsa primavera, voto' un documento in cui
"raccomandava di evitare le classi ghetto e le concentrazioni di
alunni stranieri". Se il tetto del 30% stabilito da Gelmini lo
trova d'accordo, Limina ci tiene pero' ad aggiungere una
postilla: "Le indicazioni del ministro sono benvenute e
cercheremo di rispettarle, ma e' chiaro- dice il provveditore
regionale- che devono essere calate nella realta' territoriale e
applicate caso per caso, dopo una valutazione che individui le
condizioni migliori per l'integrazione degli studenti". I
parametri di riferimento dati da Gelmini, spiega Limina, in
alcune situazioni potrebbero essere superati con l'obiettivo di
migliorare l'integrazione. Ad esempio, spiega il dirigente
scolastico regionale, dove ci si trovi di fronte a "figli di
immigrati che conoscono la lingua e sono di fatto gia' integrati.
Se un immigrato e' nato in Italia ed e' in grado di comprendere
la lingua fa differenza, non possiamo metterli allo stesso
livello di chi ha bisogno di integrazione". In ogni caso,
conclude Limina, "sono situazioni che vanno valutate caso per
caso, calando i parametri di riferimento nelle realta'
territoriali, che sono diverse le une dalle altre. Il nostro
obiettivo resta quello di realizzare le condizioni migliori di
integrazione e di lavorare per una politica attiva sul tema".
BOLOGNA, LEMBI: SOLITA FACCIA FEROCE, MA NON SI GUARDANO I VERI
PROBLEMI - Il Comune di Bologna 'resiste' alla decisione del
ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini di introdurre un
tetto del 30% al numero degli studenti stranieri. L'assessore
comunale alla Scuola, Simona Lembi, boccia senz'appello
l'iniziativa: "Quando il ministro Gelmini parla di scuola e di
immigrati non sa far altro che mostrare la faccia feroce",
constata. "Come al solito si lanciano proposte sopra le righe per
distogliere l'attenzione dai veri problemi della scuola italiana
e i tanti danni che i tagli Gelmini stanno producendo alle
famiglie italiane e bolognesi". Contrario anche il Pd. Parla
Francesco Critelli, presidente della commissione Scuola di
Palazzo d'Accursio: "Invece che dare risposta ai tanti problemi
creati da questo governo alla scuola italiana e alle nostre
famiglie, il ministro preferisce lanciarsi nell'ennesima
avventura", dice. "Si dimostra come per questa destra la scuola
non sia il futuro dei nostri figli, ma solo l'ennesimo terreno su
cui vendere l'ideologia del Pdl e fare facile demagogia".
RAVENNA, MATTEUCCI: TETTO 30% È UN BUON COPERCHIO - "Mettere il
limite massimo di presenza del 30 per cento di ragazzi stranieri
nelle classi delle scuole e' una decisione di buon senso. Aiuta
ragazzi italiani e stranieri ad integrarsi in modo equlibrato e a
crescere insieme. E si evitano i ghetti". Ne e' convinto il
sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci che sabato ha detto: "Per
questo- si legge in una nota- mi dichiaro fin d'ora pronto a
farmi promotore di un accordo con il provveditorato e le scuole
per applicare e organizzare al meglio il provvedimento".
Gia' l'anno scorso, ricorda il primo cittadino, "posi questo
problema. E il risultato fu che l'assessore Stamboulis ed io
fummo massacrati dagli esponenti del Pdl locale. Cosa dicono ora?
Io della politica scolastica del ministro Gelmini non condivido
nulla, perche' la giudico utile solo a distruggere la scuola
pubblica. Ma questa mi sembra buona idea. O meglio, un buon
coperchio. Adesso voglio vedere la pentola". Cio' vuol dire "che
il Governo deve mettere le risorse necessarie per concretizzare
l'iniziativa. A partire dalle risorse per aiutare i ragazzi
immigrati a imparare l'italiano". Per quanto "mi riguarda-
annuncia infine Matteucci- ho gia' messo in agenda un incontro
con il provveditorato, i dirigenti delle scuole e i sindacati".
(Wel/ Dire)
|