(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 gen. - Ecco i principali
commenti politici al tetto alla presenza di stranieri nelle
classi deciso dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.
GOISIS (LN): BENE TETTO STRANIERI, MA SERVONO CLASSI PONTE -
Plaude alla decisione, ma resta convinta che per insegnare al
meglio l'italiano a chi viene da fuori "servirebbero delle classi
ponte". Cosi' la deputata leghista Paola Goisis, tra i promotori,
nel 2008, della discussa mozione del Carroccio approvata alla
camera sulle classi ad hoc per l'inserimento a scuola degli
immigrati, commenta la decisione presa oggi dal ministero.
"L'idea di un tetto alla presenza di alunni stranieri- commenta
Goisis- faceva gia' parte della nostra proposta. È una scelta di
buona logica quella fatta dal ministro- continua- se ci si
ragiona si capisce subito che la presenza in aula di bambini che
parlano poco l'italiano non fa che rallentare la didattica e il
processo di formazione. In molte scuole del Veneto questo tetto
e' gia' una realta'. Procedendo con il buonsenso si trovano le
giuste soluzioni". Comunque la novita' per la leghista
rappresenta "un passo avanti che non e' ancora sufficiente. È
inevitabile che anche con il 30% di stranieri ci saranno ancora
rallentamenti nella didattica. In una classe di 25 alunni, gia'
con 2-3 immigrati si riscontrano difficolta' se non parlano bene
l'italiano. Per questo avevamo lanciato le classi ponte- insiste
Goisis- e' giusto che prima si impari bene la lingua".
TURCO (PD): TETTO 30% IMMIGRATI NON RISOLVE PROBLEMI - "E' giusta
la preoccupazione di evitare classi ghetto e porsi il problema
della sostenibilita' della presenza dei bambini stranieri al fine
di garantire un progetto educativo adeguato per tutti". Lo ha
detto la capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali della
Camera, Livia Turco, nel sottolineare che, pero', "il tetto del
30 per cento non risolve il problema". Per Turco occorre che "le
scuole italiane e gli insegnanti siano sostenuti concretamente
con finanziamenti straordinari per corsi di lingua e cultura
italiana cosi' come nel rapporto con le famiglie immigrate per
far diventare la scuola italiana una scuola veramente
interculturale. Su questi temi, purtroppo, non c'e' alcuna misura
da parte del governo, tutto e' lasciato al 'fai da te' e alla
buona volonta' degli insegnanti, che e' straordinaria, ma
purtroppo non e' sufficiente".
DI PIETRO: TETTO 30% HA SAPORE AMARO DEL RAZZISMO - "Giudico
pericolose le proposte del ministro Gelmini in tema di
immigrazione e integrazione degli alunni stranieri nelle nostre
scuole". Parole di Antonio Di Pietro, presidente dell'Idv, che
aggiunge: "Pericolose perche' in nome della salvaguardia della
specie e dell'identita' nazionale, in passato, sono gia' state
compiute atroci barbarie. E se gli americani avessero adottato il
metodo del ministro Gelmini, oggi gli Stati Uniti non sarebbero
quella societa' aperta e multiculturale che e' stata in grado di
eleggere un presidente di colore". "Il problema della legalita'-
prosegue Di Pietro- deve avere come obiettivo il rispetto delle
regole dello stato di diritto, al di la' del colore della pelle e
del credo religioso. Stabilire un tetto del 30% di alunni
stranieri per classe non favorisce l'integrazione ma ha il
sapore, amaro, del razzismo. Le nostre scuole devono diventare il
laboratorio per l'integrazione di tutti coloro che intendono
stabilirsi in Italia nel rispetto delle leggi e dei valori della
nostra civilta'".
MUSSOLINI: TETTO GIUSTO, LO FANNO ANCHE SCUOLE STRANIERE - E'
"giusto" inserire un tetto alla presenza di stranieri in classe
"del resto lo fanno anche le scuole straniere in Italia". A
parlare e' Alessandra Mussolini, presidente della commissione
Parlamentare per l'Infanzia, che racconta alla Dire: "Mio figlio
frequenta una scuola inglese a Roma, la St. George, dove nelle
classi non ci puo' essere piu' del 25% di italiani, altrimenti
non si impara bene la lingua, che e' lo scopo di chi sceglie un
istituto del genere". Dunque anche un tetto agli stranieri nelle
scuole italiane e' giusto "altrimenti non si integrano- spiega
Mussolini- e non imparano l'italiano. Si tratta di un
provvedimento di buon senso anche perche' supera la richiesta di
classi separate avanzata dalla Lega a cui mi ero fermamente
opposta in passato". Il problema dell'alto tasso di stranieri "si
sente soprattutto al Nord- ricorda Mussolini- dove ci sono classi
con il pieno di stranieri". Quanto alle polemiche del Pd sulla
necessita' di un dibattito prima di prendere certe decisioni
l'esponente del Pdl risponde: "Il dibattito c'e' stato e il
governo ora deve rispondere alle necessita' e alle richieste dei
cittadini. Serve un modello di integrazione reale".
BERGONZI (PDCI): TETTO 30% INCOSTITUZIONALE - "La decisione della
Gelmini sul tetto del 30% di alunni stranieri nelle scuole e'
irricevibile. E' una proposta incostituzionale, inattuabile se
non in una logica di discriminazione e segregazione". E' quanto
affermato Piergiorgio Bergonzi, responsabile Scuola del
Pdci-Federazione della sinistra. "E' una provocazione
inaccettabile- continua- perche' rivolta ad una scuola che la
Gelmini sta privando delle risorse indispensabili per funzionare
e per realizzare processi di integrazione: sono sostanzialmente
inesistenti nelle scuole gli insegnanti-alfabetizzatori,
necessari per realizzare processi di integrazione".
(Wel/ Dire)