GELMINI: TETTO A PRESENZE STRANIERI, PROBLEMA DIDATTICO
"NESSUN RAZZISMO, AIUTERÀ L'INTEGRAZIONE IN AULA".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 gen. - Inserire un tetto alla
presenza di stranieri nelle aule "non e' certo un problema di
razzismo, ma un problema soprattutto didattico". Lo ha affermato
venerdi' il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini,
commentando cosi' la circolare inviata dal ministero alle scuole
in cui si chiede, a partire dal prossimo anno scolastico,
l'inserimento di un tetto alla presenza degli alunni stranieri in
classe.
"Spesso, all'interno di questo dibattito- sostiene il
ministro- ci si e' voluti dividere agitando una ingiustificata
polemica di tipo ideologico. La scuola deve essere il luogo
dell'integrazione- prosegue- I nostri istituti sono pronti ad
accogliere tutte le culture e i bambini del mondo". Allo stesso
modo, pero', secondo il ministro, "la scuola italiana deve
mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare
la cultura del nostro Paese. L'inserimento, ad esempio,
dell'educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione".
Gelmini poi continua: "La presenza di stranieri nella scuola
italiana, spesso concentrati in alcune classi, non e' certo un
problema di razzismo, ma un problema soprattutto didattico. Lo
sanno le molte mamme che vedono la classe dei loro figli
procedere a due velocita' di crescita formativa, con alcuni
studenti che rimangono indietro ed altri che riescono ad andare
avanti meglio". Stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri
per classe, chiarisce percio' Gelmini, "e' un modo secondo me
utile per favorire l'integrazione, perche' grazie a questo limite
si evita la formazione di classi ghetto con soli alunni
stranieri: i bambini stranieri devono essere inseriti nelle
classi con i bambini italiani per evitare, come accade in molte
citta', che si formino scuole e classi composte solo da
stranieri. Gli alunni non italiani hanno bisogno di stare con
quelli italiani per potersi integrare al meglio. Credo- aggiunge
il ministro- che su questo punto sia destra che sinistra siano
d'accordo, come dimostrano le esperienze di tante amministrazioni
locali".
Oltre al tetto, inoltre, sara' "fondamentale" prevedere classi
di inserimento di durata limitata per poter insegnare la nostra
lingua a chi e' appena arrivato in Italia. Questi momenti di
inserimento si svolgeranno sia la mattina che il pomeriggio,
mentre nella scuola media una parte di ore della seconda lingua
potra' essere usata per lo studio dell'italiano.
"Comunque- chiude Gelmini- non basta inserire un ragazzo
straniero in una classe di studenti italiani per ottenere una
effettiva integrazione. E' necessario aiutare gli studenti
stranieri ad imparare bene la nostra lingua, perche' questa e'
l'elemento fondamentale che consente ai ragazzi stranieri di non
sentirsi in difficolta' e in imbarazzo con i compagni e di
realizzare un primo importante passo verso la completa
integrazione".
(Wel/ Dire)
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