OGGI ALLE 17 INCONTRO NELLA SALA CONSILIARE DEL VI MUNICIPIO ROMA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 feb. - La scuola elementare
Carlo Pisacane di Roma ritorna al centro del dibattito pubblico
sul tetto ai bambini stranieri tra i banchi. Un appello
dell'Associazione 'Genitori Scuola Carlo Pisacane', diffuso dalla
Rete G2 delle seconde generazioni dell'immigrazione, lancia
l'allarme sui diritti dell'infanzia negati in vista delle
iscrizioni al prossimo anno scolastico, per l'applicazione del
tetto del 30% agli studenti stranieri negli istituti romane.
"Alcuni dirigenti romani hanno l'intenzione di andare perfino
oltre le indicazioni del ministro Gelmini che escludevano dal
'tetto' gli studenti nati in Italia da genitori immigrati",
sottolineano gli attivisti di G2.
Che poi chiedono "a tutti gli uomini e le donne di ogni credo
religioso, a tutte le associazioni umanitarie, se e' giusto e
onesto che a settembre la scuola 'Carlo Pisacane', scuola del
quartiere Tor Pignattara a Roma, non possa accogliere i nostri
figli come alunni in prima elementare", scrivono i genitori,
italiani e stranieri insieme. "38 bambini e bambine, che sono
vissuti a Roma e a Roma hanno frequentato la scuola
dell'infanzia, che parlano italiano- spiega l'appello- saranno
trattati in modo diverso rispetto ai loro coetanei, poiche' i
loro genitori sono immigrati in questo paese prima che loro
nascessero e di conseguenza non sono ritenuti cittadini italiani".
La circolare ministeriale e quella successiva dell'Ufficio
scolastico regionale, che fissano al 30% il limite massimo di
bambini stranieri presenti in classe colpiscono la scuola del VI
municipio, al centro delle cronache nel 2009 perche' oltre l'80
per cento di bambini che la frequenta risulta cittadino non
italiano, pur trattandosi nella stragrande maggioranza dei casi
di nati nella Capitale da famiglie di immigrati, stabili da
decenni sul territorio.
Secondo i genitori della Pisacane, "in questo modo viene leso
il diritto delle famiglie alla libera scelta dell'offerta
formativa per i propri figli" e viene meno il diritto dei
genitori "a iscrivere i bambini alla scuola del quartiere", dove
la maggior parte di loro vive e lavora, "creando disagio alle
famiglie che dovranno portare i bambini in scuole piu' lontane,
creando disorientamento nei piccoli che si vedranno inseriti in
un contesto a loro sconosciuto, senza continuita' con la loro
scuola materna, interrompendo le loro relazioni affettive e
amicali nella scuola primaria frequentata gia' da fratelli,
sorelle e amici, non avendo la possibilita' di coltivare amicizie
al di la' dell'orario scolastico".
L'appello, indirizzato al presidente del Municipio VI,
Giammarco Palmieri (Pd) e al dirigente del VI circolo scolastico
di Roma, sottolinea anche che la scuola Pisacane e' un punto di
riferimento per le comunita' immigrate, cosi' come lo sono
associazioni umanitarie e le parrocchie di S. Barnaba e S.
Marcellino.
I genitori concludono con parole di preoccupazione per il
futuro dei loro figli: "A questo punto ci chiediamo e vi
chiediamo: su quale base e parametri dobbiamo considerare un
essere umano un cittadino italiano con diritti e doveri da
rispettare ed agire?".
In riferimento all'appello e alla situazione della scuola di
via Policastro, il comitato di quartiere del Pigneto ha indetto
per oggi alle 17, un dibattito nella sala consiliare del
municipio, in piazza della Marranella. "Recenti iniziative
potrebbero limitare l'accesso dei bambini e dei ragazzi di
origine straniera alle scuole, aumentando cosi abbandonoenon
scolarizzazione", scrive il comitato sul sito www.pigneto.it,
mobilitando il territorio.
Al dibattito, organizzato con l'Osservatorio Antirazzista
territoriale, parteciperanno anche Simonetta Salacone, dirigente
scolastico Iqbal Masih e Francesco Pompeo, docente di
antropologia culturale e Osservatorio antirazzismo Universita'
Roma 3. (Dires-Redattore sociale)
(Wel/ Dire)