TASSO DI FECONDITÀ IN AUMENTO DOVE LE DONNE LAVORANO, INVECE...
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - La natalita' in
Italia rimane a livelli complessivi molto bassi, ma quasi per
paradosso sale dove le donne lavorano piu' che altrove (Emilia
Romagna) e diminuisce dove l'occupazione femminile e' invece a
livelli minimi (Campania). Il motivo? La ben diversa quantita' e
qualita' dei servizi di conciliazione fra lavoro e famiglia. Un
dato che dovrebbe spingere il governo a investire risorse in
"strutturali e durature misure di aiuto alla famiglia". Ad
attirare l'attenzione su uno dei dati resi noti ieri dall'Istat
nel suo studio sugli indicatori demografici, e sulle sue
implicazioni, e' un articolo pubblicato su Lavoce.info di Daniela
Del Boca e Alessandro Rosina, per i quali "se e' nei momenti di
crisi che si vedono i veri amici, dobbiamo allora pensare che
questo governo non sia molto amico delle famiglie".
Gli autori mettono in evidenza la particolarita' delle due
regioni nelle quali il tasso di fecondita' e' mutato in forma
piu' massiccia nell'ultimo anno: se nel 2008 Emilia Romagna e
Campania erano attestate sul valore di 1,45 figli in media per
donna, nel 2009 (si tratta di stime) la Campania scende a 1,42
(nessun'altra regione ha un calo cosi' evidente) e l'Emilia
Romagna sale fino a 1,48 (nessun'altra regione ha una crescita
cosi' rilevante). Sorpasso completato, dunque, se e' vero che
storicamente la fecondita' e' sempre stata piu' elevata in
Campania che non in Emilia Romagna.
Un "risultato paradossale e inspiegabile - spiegano Del Boca e
Rosina - se non letto assieme alla ben diversa quantita' e
qualita' di servizi di conciliazione tra lavoro e famiglia, asili
nido in primis, che, come ben noto, caratterizzano le due realta'
geografiche: in Emilia Romagna non solo il numero di nidi offerto
e' cresciuto fino a raggiungere (quasi) gli obiettivi suggeriti
dall'Unione Europea (33%) ma sono anche aumentate le opportunita'
(orari e tipi diversi)". E, particolare non trascurabile, "mentre
crescono i servizi non diminuisce la qualita', che resta
d'esempio per l'Europa e non solo". La Campania invece -
continuano gli autori - "e' tra le regioni con il piu' basso
numero di posti offerti (meno del 6 per cento di copertura) e
solo nel 7,8 per cento dei comuni sono previsti servizi per
l'infanzia contro quasi l'80 per cento in Emilia: la Campania e'
anche la regione che ha approvato piu' tardi il piano nidi per il
triennio 2007-09".
"Il confronto tra questi due estremi - affermano Del Boca e
Rosina - evidenzia ulteriormente come partecipazione delle donne
al mercato del lavoro e maternita' possano crescere assieme,
anche in anni difficili, in presenza di adeguate politiche: un
dato che dovrebbe far riflettere il sottosegretario Giovanardi e
chi usa la crisi come pretesto per tergiversare ulteriormente
rispetto alla realizzazione di solide, strutturali e durature
misure di aiuto alle famiglie". "Se e' nei momenti di crisi che
si vedono i veri amici - concludono gli autori - dobbiamo allora
pensare che questo governo non sia molto amico delle famiglie".
(Wel/ Dire)