(DIRE - Notiziario Minori) Londra, 22 feb. - Diabete,
ipertensione e alcune forme di cancro sotto i 50 anni. I bambini
nati dalla fecondazione in vitro dovrebbero essere monitorati
attentamente durante il corso della loro vita perche' potrebbero
avere rischi maggiori di incorrere in una di queste patologie. E'
quanto e' emerso dall'intervento della patologa americana, Carmen
Sapienza, durante il meeting annuale dell'associazione americana
per l'avanzamento della scienza che si e' svolto ieri a San
Diego, negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Guardian,
la ricercatrice americana ha analizzato con il suo team i geni di
75 bambini concepiti attraverso la fecondazione in vitro e li ha
confrontati con quelli di 100 bambini concepiti in maniera
naturale. Quello che e' emerso e' che nel 6-10% dei geni dei
bambini nati dalla provetta c'erano delle alterazioni. Alcuni dei
geni che differivano rivestono un ruolo centrale nella crescita e
nello sviluppo, mentre altri sono legati al metabolismo e alla
formazione di grasso nel corpo.
Le cause di quest'alterazione potrebbero essere nel fatto che
nei primi tre giorni di concepimento gli embrioni creati in vitro
sono esposti a quantitativi di ossigeno superiori a quelle
normalmente presenti nell'utero. Questi livelli alterati di
ossigeno, assieme al materiale di coltura utilizzato per
mantenere in vita gli embrioni, contribuiscono in maniera
determinante all'alterazione di questi geni. Ma a tutt'oggi, e'
impossibile avere riscontri empirici di questo rischio perche' il
primo bimbo nato in provetta, Louise Brown, e' del 1978 e tutti
gli altri, piu' di 3 milioni nel mondo, sono ancora sotto i 30
anni.
(Mua/ Dire)