(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - La geografia non e'
una materia da buttare. Anzi: almeno trentamila persone
appoggiano una rivalutazione di questa materia. Un sondaggio
proposto qualche giorno fa dal Cts (Centro turistico studentesco
e giovanile) in seguito all'appello lanciato da Sgi Onlus
(Societa' geografica italiana) e Aiig (Associazione italiana
degli insegnanti di geografia) all'indomani della riforma Gelmini
della scuola, che vede l'insegnamento della geografia fortemente
ridimensionato, parla infatti chiaro.
La domanda era lapidaria, di quelle che non consentono
alternative: geografia da buttare? 'Si'' o 'No' le risposte. Ad
esprimersi un campione di circa 500 ragazzi di eta' compresa tra
i 18 e i 30 anni che sembrano non avere dubbi. Il 79,6% degli
utenti che hanno risposto alla domanda esprimono infatti un 'No'
secco. Si leva dunque a voce alta l'opinione contraria dei
giovani, quelli che si sono confrontati con la geografia nella
scuola secondaria di secondo grado e che, evidentemente, la
considerano ancora una materia importante per la loro formazione.
Una disciplina che, oltre ad insegnare altezze dei monti e
lunghezze dei fiumi, confini e capitali dei Paesi, ci aiuta a
conoscere e a rafforzare il legame con il territorio e facilita
la comprensione di culture diverse e la trasmissione di valori
quali il rispetto, la tolleranza e la solidarieta'.
E' questo il motivo della forte mobilitazione dei giorni
scorsi, che conta gia' circa 30.000 adesioni (e' possibile
firmare l'appello su www.aiig.it ), protesa a far si' che la
"cenerentola" fra le materie, cosi' come risulterebbe dalla nuova
riforma, recuperi il suo ruolo didattico e la sua valenza
formativa per i giovani studenti.
(Wel/ Dire)