DURE PRESE DI POSIZIONE CONTRO L'INIZIATIVA SUL SOCIAL NETWORK
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - "Giochiamo al tiro al
bersaglio con i bambini down" e' il nome dell'ennesimo gruppo
nato sul social network Facebook. La pagina anti - down conta 800
iscritti e si e' collocato nella categoria "Salute e benessere".
I fondatori e amministratori sono ovviamente anonimi e rispondono
ai nomi di fantasia "Il signore della notte" e "Il vendicatore
mascherato". Le segnalazioni sono arrivate a migliaia alla
Polizia Postale. E migliaia sono anche gli iscritti a gruppi
contro questa pagina. Nel frattempo, pero', dopo la prese di
posizione di politici, associazioni e il lavoro della stessa
Polizia Postale, non sembra piu' esservi traccia del gruppo su
Facebook.
La spiegazione di questa assurda proposta sarebbe stata
motivata dai creatori con parole del genere "Perche' dovremmo
convivere con queste ignobili creature... con questi stupidi
esseri buoni a nulla? I bambini Down sono solo un peso per la
nostra societa'... Dunque cosa fare per risolvere il problema?
Come liberarci di queste creature in maniera civile? Ebbene si'
signori... io ho trovato la soluzione. Consiste nell'usare questi
esseri come bersagli, mobili o fissi, nei poligoni di tiro al
bersaglio» ed accompagnata da aberranti foto, tra cui quella di
un neonato con la sindrome di down sulla cui fronte e' impressa
la parola "scemo".
Secondo Anffas Onlus, associazione composta da genitori e
familiari di persone con disabilita' intellettiva, "la
responsabilita' e' in parte dei mezzi di comunicazione di massa,
che troppo spesso si ricordano della disabilita' solo quando fa
notizia, quando ci sono storie lacrimevoli e strappalacrime da
raccontare, eclatanti vicende di cronaca nera, oppure quando si
desidera ammantare di buonismo e pietismo iniziative volte
esclusivamente a fare audience. La "normalita'" della disabilita'
non fa notizia e sono pochi quelli che la raccontano. La nostra
associazione sara', appunto, domenica 28 marzo nelle principali
piazze italiane con la manifestazione "Anffas in piazza" per
sensibilizzare i cittadini sui temi della disabilita'
intellettiva e/o relazionale. Questo e' sicuramente un
piccolissimo passo, ma riteniamo sia fondamentale che anche le
associazioni si attivino concretamente per invertire questo
processo culturale e diffondere le tante buone prassi ed i "buoni
principi" di cui da anni si fanno portavoci".
Intanto non si fermano le polemiche, anche sul fronte
politico. Durissimo il ministro delle Politiche agricole
alimentari e forestali, Luca Zaia: "I responsabili dovranno avere
punizioni esemplari: la prima potrebbe essere quella di mettersi
al servizio delle famiglie con bambini down, la cui dignita' e'
stata offesa". "È indecente che in un Paese civile si verifichino
episodi di questo tipo. Quel gruppo su Facebook scuote le
coscienze di tutti- ha detto ancora Zaia- Nella mia vita
personale e politica ho avuto la fortuna di imparare a conoscere
la realta' di questi bambini, la loro sensibilita', l'affetto e
la dolcezza che sono capaci di esprimere. Per l'intera societa',
sono portatori di una ricchezza che non puo' e non deve essere
offesa dall'ignoranza becera di questi teppisti". Il timore di
Zaia e' che la vicenda possa risolversi con sanzioni leggere per
i colpevoli, una volta individuati: "Mi auguro che i responsabili
di questo reato vengano individuati e severamente puniti: non e'
episodio da liquidare con una semplice tirata d'orecchie".
(Wel/ Dire)