(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 feb. - Il rugby come
antidoto al disagio giovanile e al bullismo. E' lo scopo del
progetto "Ka mate ka ora", nome che riprende l'incipit della
danza Maori eseguita dalla nazionale di rugby neozelandese prima
delle gare internazionali, realizzato dal Rugby Terni nell'ambito
del bando di concorso regionale "I giovani sono il presente".
Il progetto prevede un investimento di circa 152.000 euro in
tre anni., di cui 126.273 (l'80 per cento) arriveranno dalla
Regione. "Siamo convinti che la filosofia di questa disciplina
sportiva, applicata nelle scuole elementari, medie e superiori
possa essere un aiuto efficace contro tante problematiche
psicologiche dei ragazzi - spiega Jacopo Borghetti, uno dei tre
giovani tecnici della squadra che insieme con Marta Corazzi e
Valerio Guidarelli hanno dato vita al progetto - disagio
giovanile non significa soltanto bullismo, ma tutta una serie di
problematiche comportamentali spesso derivanti dalla noia. Lo
sport, e il rugby in particolare, possono essere un ottimo
veicolo per tenere occupati i ragazzi con qualcosa di sano".
Saranno circa 400 i ragazzi coinvolti nella prima fase del
progetto che terminera' a giugno, un migliaio entro la fine
dell'anno. Per il momento saranno venti le classi coinvolte nelle
scuole di Terni, ma il programma sara' esteso anche ad alcuni
istituti di Marsciano, Spoleto, Foligno, San Gemini e Amelia.
Tecnici e psicologi del Rugby Terni entreranno nelle scuole,
ma lavoreranno anche in collaborazione con le cooperative
sociali, con le case famiglia, con il Tribunale dei Minori. Gli
obiettivi sono diversi: da una parte si puntera' alla prevenzione
del bullismo coinvolgendo in maniera indifferenziata i ragazzi
delle scuole elementari, medie inferiori e superiori in sessioni
teorico- pratiche sul rugby; dall'altra si puntera' al recupero
di 'ragazzi difficili', di casi conclamati di bullismo con un
inserimento graduale nell'attivita' rugbistica, coinvolgendo non
solo i 'bulli' ma insieme a loro anche i ragazzi vittime
dell'aggressivita' dei compagni.
I ragazzi, inoltre, saranno coinvolti in scambi culturali con
societa' sportive francesi e inglesi, dove il rugby e' gia' da
tempo utilizzato a fini di recupero sociale. Nel campo di
allenamento di Vascigliano, in provincia di Terni, e' prevista
inoltre un'attivita' di 'doposcuola' in un'aula allestita con
computer e biblioteca; qui i ragazzi partecipanti al progetto,
nelle due ore prima dell'allenamento, potranno essere aiutati nei
compiti da personale qualificato e dagli stessi compagni. Gli
educatori che opereranno nelle scuole e sul campo sono stati
formati e preparati grazie alla collaborazione di Maurizio Bechi
della Asl4. "Molto meglio la socializzazione tramite lo sport che
i semplici interventi sanitari - sostiene quest'ultimo - e spesso
infatti l'ambulatorio non e' la sede migliore per la cura del
disagio psichico dei giovani".
(Wel/ Dire)