FORMA DI PROTESTA SCELTA DALLA RETE DEGLI STUDENTI ANTIRAZZISTI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 feb. - Il primo marzo tutti a
lezione di "clandestinita'" in piazza Montecitorio alle 10.30. E'
la forma di protesta scelta dalla rete degli studenti medi e
universitari antirazzisti in occasione della giornata dedicata ai
migranti.
Alla manifestazione parteciperanno giovani, precari,
disoccupati e migranti. "Per ascoltare una lezione sulle
condizioni del lavoro e dello sfruttamento a Rosarno, come
emblema di molte altre zone grigie", scrivono gli studenti in un
documento in cui annunciano l'iniziativa. "Dai migranti espulsi a
fucilate perche' schiavizzarli non serve piu', ai maestri
lasciati a casa perche' sono troppi, ai precari che vedono
sfumare ogni possibilita' di reddito, agli studenti che vedono
svanire ogni possibilita' di futuro degno", si legge nella nota.
E ancora: "Perche' la crisi e' il mezzo per disegnare la nuova
geografia dell'esclusione e per fare della perdita del lavoro un
reato: il reato di clandestinita'".
Per decidere programmi e modalita' del primo marzo, la rete
antirazzista romana ha indetto un'assemblea pubblica per il 18
febbraio alle 16 al Nuovo Cinema Aquila. Al centro sempre la
vertenza Rosarno e la mobilitazione contro il pacchetto sicurezza
e la legge Bossi - Fini. L'incontro e' stato convocato invitando
alla partecipazione tutte le associazioni e i movimenti del mondo
della scuola e del lavoro "per lanciare un percorso comune per
attraversare insieme, in corteo, il Primo marzo romano".La
mobilitazione del popolo del 17 ottobre considera la ribellione
dei lavoratori africani a Rosarno uno spartiacque importante
nella storia del movimento italiano contro il razzismo.
In seguito all'arrivo a Roma di alcune centinaia di africani
fuggiti dalla Calabria e passati da Castel Volturno, comunita' e
associazioni si sono mobilitate per chiedere il riconoscimento
del permesso di soggiorno per tutti i migranti deportati dalla
Calabria, oltre che per l'accoglienza. "Perche' va ribadito con
forza che gli africani di Rosarno sono vittime e non criminali",
scrivono gli autori della campagna contro il ministro
dell'Interno Maroni dal titolo "Troppa (in)tolleranza nessun
diritto". Nell'ambito della quale sono stati organizzati presidi
in piazza e davanti alle prefetture "per tenere alta la tensione
sul caso Rosarno". Durante l'assemblea sara' presentato il
dossier "Arance insanguinate" di daSud Onlus e proiettato il
video "Il tempo delle arance" realizzato da InsuTv nella Piana di
Gioia Tauro durante le violenze e lo sgombero dei migranti.
(Wel/ Dire)