GENITORI GAY, A SCUOLA ARRIVA UN MANUALE PER LE MAESTRE
INIZIATIVA A TORINO, CON IL PATROCINIO DEL COMUNE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 feb. - Un manuale in aiuto
degli insegnanti. E non si parla di testi di aggiornamenti
professionali o qualcosa di simile. Perche' il 'Libro di Tommi'
e' semplicemente un manuale per i maestri di allievi
'omogenitoriali', quindi figli di genitori gay, che corre in
soccorso di chi deve rispondere a osservazioni del tipo "quel
bambino ha due mamme?", "o due papa'".
La notizia arriva da Torino, l'idea nasce dall'associazione
nazionale 'Famiglie Arcobaleno' che ha chiesto e ottenuto dal
Comune del capoluogo piemontese il patrocinio al libro scritto da
Maria Tina Scarano, assistente sociale del Comune stesso, e da
Giuliana Beppato, psicologa e dipendente dell'Asl di Milano. La
giunta guidata da Chiamparino ha concesso proprio ieri il
patrocinio, su proposta dell'assessore comunale alle Pari
opportunita', Marta Levi. Il Gruppo scuola dell'associazione
Famiglie Arcobaleno ha collaborato all'opera, trasformata in
fumetti da Laura Monticelli.
Il protagonista e' il piccolo Tommi, che ha "due mamme". Le
domande riportate sono probabilmente quelle piu' frequenti in
casi come questi: "Chi e' la mamma?", e la risposta suggerita:
"Lo sono tutte e due"; oppure "Qual e' la mamma vera?",
"Chiedetelo a loro, sono due mamme che vivono insieme". Domande
semplici, altrettanto le risposte: "Perche' hai due mamme?" si
potrebbe chiedere ad un bimbo, che risponderebbe "Questa e' la
mamma che mi ha portato nella sua pancia e questa e' la mamma che
mi ha abbracciato per prima". Disarmante la risposta alla
domanda: "I miei genitori mi hanno detto che di mamma ce n'e' una
sola: perche' Sara ne ha due?", "Forse tua mamma non conosce le
mamme di Sara. Potrebbe invitarle a casa e chiederlo a loro".
"All'assessorato e' arrivata questa richiesta di patrocinio, l'ho
portata in giunta: i colleghi mi hanno semplicemente chiesto di
spiegare cosa fosse. E tutto e' andato tranquillamente, senza
problemi". Marta Levi, assessore alle Pari opportunita' del
Comune di Torino, racconta cosi' all'agenzia Dire la sua
decisione di appoggiare l'iniziativa del Gruppo scuola
dell'associazione nazionale "Famiglie Arcobaleno".
"L'obiettivo e' quello di essere un supporto agli educatori-
dice Levi- nel senso di farli trovare preparati di fronte a
queste situazioni. Perche' un classico e' quello di chiedere ad
un bambino di disegnare la propria famiglia, magari ti trovi
quelli che disegnano due padri o due madri. E non bisogna farsi
trovare impreparati davanti ad una eventualita' del genere.
Domande ne vengono fuori: bisogna parlarne in maniera adeguata,
perche' non parliamo di cose strane o bizzarre".
Per l'assessore comunale di Torino, infatti, "e' difficile
nascondere qualcosa ai bambini: se fanno il disegno, le domande
poi vengono fuori. Ricordo che tanti anni fa se un bambino era
mancino, lo si obbligava a scrivere con la destra. Se si fa finta
di niente, non si fa un buon lavoro, nei confronti del bambino
coinvolto, ma anche nei confronti degli altri. E' importante non
farlo sentire come una 'mosca bianca'". Ad oggi ancora nessuna
polemica ha investito la sua iniziativa: "Non mi risultano, anche
se qualcuno ha cercato di montare un caso. Forse non ci sono
ancora riusciti...". "Il libro- continua- non e' stato ancora
distribuito nelle scuole, anzi e' ancora da stampare. Quello che
posso dire e' che c'e' una esigenza da parte delle famiglie
omosessuali. Credo sia necessario affrontare questa situazione. E
poi non dimentichiamo che non c'e' un solo 'tipo' di famiglia: ci
sono figli di genitori omosessuali, figli di genitori separati,
ci sono situazioni cosi' cosi tanto diversificate". Nel parlare
del progetto, l'assessore non nasconde il proprio coinvolgimento
emotivo: "Come citta' di Torino lavoriamo da anni su questi temi.
Qualche anno fa abbiamo messo in piedi un ufficio, qui nelle Pari
opportunita', ad hoc dei temi 'lgbt', e ormai e' un lavoro
abbastanza consolidato".
(Wel/ Dire)
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