(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 feb. - Tante mani rosse per
dire "Stop all'uso dei bambini soldato." E' l'appello lanciato il
12 febbraio durante il "Red Hand Day", la "Giornata della Mano
Rossa", istituita proprio dalla "Coalizione internazionale Stop
all'uso dei bambini soldato". Secondo il "Rapporto Globale sui
bambini soldato del 2008", sono piu' di 250.000 i minori che
prendono parte ai combattimenti in 35 Paesi, utilizzati sia da
parte degli eserciti governativi, sia da parte di gruppi armati
di opposizione ai Governi. Ben 120.000 solo nel continente
africano. La maggioranza ha dai 15 ai 18 anni, ma alcuni hanno
anche soltanto 10 anni e si registra una tendenza sempre piu'
evidente verso un abbassamento dell'eta' media. Afghanistan,
Burundi, Chad, Colombia, Costa d'Avorio, Iraq, Liberia, Myanmar,
Nepal, Filippine, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sri
Lanka, Sudan e Uganda, i Paesi nei quali si registra il numero
piu' elevato di bambini e bambine-soldato.
La data scelta per il "Red Hand Day",12 febbraio, non e'
casuale. Coincide, infatti, con l'entrata in vigore del
"Protocollo Opzionale alla Convenzione sui diritti dell'infanzia
e dell'adolescenza" sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti
armati (Optional Protocol on Children in Armed Conflict - OPAC),
gia' approvato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25
maggio del 2000. Il Protocollo vieta la partecipazione diretta di
minori di 18 anni nei conflitti armati, e fissa a 18 anni l'eta'
minima per il reclutamento, anche da parte dei gruppi armati
irregolari oltre che per l'arruolamento da parte delle forze
armate governative. È stato ratificato da piu' di 130 Paesi nel
mondo, inclusa l'Italia.
(Wel/ Dire)