CCDU: "CONTRASTO CON LE DIRETTIVE DEL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 feb. - "In netto contrasto
con le direttive date dal ministero della Pubblica Istruzione,
come riportate nella circolare n. 4226/P4 che impone ai direttori
generali degli Uffici scolastici regionali, inclusi i
sovrintendenti scolastici per la provincia di Bolzano e di
Trento, il divieto di somministrare i test o questionari relativi
allo stato psichico ed emozionale degli alunni all'interno delle
scuole, la Regione Lombardia alacremente istituzionalizza tali
attivita' senza tener conto dei pericoli di un inquadramento
neuropsichiatrico dei bambini con il rischio conseguente di
somministrazione di psicofarmaci e di iper medicalizzazione." E'
quanto denuncia in una nota il Comitato dei Cittadini per i
Diritti Umani Onlus (Ccdu) , che sottolinea: "Motivazioni e
rischi effettivi che hanno spinto addirittura due region, il
Piemonte e la Provincia Autonoma di Trento, a sancire con legge
il divieto di somministrazione di test psicologici sui bambini
nelle scuole." Secondo il Comitato "in tutti i paesi dove tali
screening sono stati effettuati, si e' poi assistito ad un
aumento delle vendite di psicofarmaci per l'eta' pediatrica,
senza trovare una reale corrispondenza nel numero di bambini
davvero malati. Non si capisce come mai - continua la nota - un
Consiglio regionale approvi una legge per individuare i bambini
che fanno troppi errori di lettura, scrittura e calcolo a scuola,
accettando l'idea che all'origine di tali errori vi siano
specifici "disturbi dell'apprendimento" (presunti
disfunzionamenti cerebrali), senza accertarne l'effettiva
esistenza, peraltro mai provata con inconfutabile fondatezza
scientifica. Si sta decidendo il futuro di migliaia di bambini;
non si possono accettare teorie spacciate per scienza."
(Wel/ Dire)