(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 feb. - Uso improprio dei
fondi "volontari". I genitori accusano il ministero
dell'Istruzione, con una lettera aperta dell'associazione
Genitori della Toscana: "Mentre le famiglie si mettono in fila
per iscrivere i figli a scuola sono sempre piu' numerose le
segnalazioni di un uso improprio del contributo volontario dei
genitori, usati prima per la tassa sui rifiuti, poi per le visite
fiscali e i materiali di pulizia. Adesso ci si mette pure la
circolare ministeriale n. 9537 del 14.12.2009 che da' indicazione
alle scuole di utilizzare i finanziamenti non vincolati (fra i
quali i piu' includono il contributo volontario dei genitori) per
pagare gli stipendi dei docenti, il fondo incentivante per il
personale e la ditta di pulizie.
È un fatto che le scuole, di fronte a una spesa ingente
imprevista, mettono mano ai fondi piu' accessibili, primo fra
tutti il contributo volontario dei genitori - dichiara Rita
Manzani Di Goro, presidente dell'Associazione Genitori A.Ge.
Toscana - I genitori debbono tutelare per primi i loro figli,
mettendo ben chiaro nella causale che il loro versamento e'
'finalizzato all'ampliamento dell'offerta formativa', cosi' quei
soldi entreranno vincolati in bilancio e potranno essere
utilizzati esclusivamente a favore dei bambini e della didattica.
In questo modo il genitore ottiene anche il vantaggio di poter
detrarre quella cifra dalla dichiarazione dei redditi. La legge
40/2007 stabilisce infatti che hanno diritto alla detrazione del
19% per cento "le erogazioni liberali a favore degli istituti
scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari (...)
finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica
e all'ampliamento dell'offerta formativa". Ma se la scuola
utilizza quei fondi per gli stipendi o per le spese di pulizia la
detrazione non spetta piu'.
La nostra proposta come Associazione di genitori A.Ge. Toscana
-prosegue Manzani Di Goro- e' quella di versare sul conto delle
scuole, vincolandoli, tutti i soldi che le famiglie spendono per
le attivita' didattiche, abolendo cosi' la cassa scolastica, che
e' un uso tollerato benche' vietato dalle leggi di contabilita'
dello Stato".
(Wel/ Dire)