(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 feb. - Violare la legge per
salvare vite umane? Non e' la storia di un super eroe, ma quello
che accadrebbe nell'Asl Roma-E di piazza Risorgimento, a due
passi dal Vaticano, nel quale sarebbe possibile sottoporsi al
test per capire se si e' positivi o meno al virus Hiv, anche se a
farlo e' un minorenne senza permesso dei genitori o del giudice
tutelare.
Si, perche' la legge nel nostro Paese lo dice espressamente che
per eseguire il test Hiv bisogna essere maggiorenni.
Diagnosticare il virus ad infezione appena avvenuta, puo' essere
oggi ancora piu' importante vista la presenza di numerosi terapie
che consentono al paziente una vita quasi normale. E, dunque, per
ovviare agli ostacoli della burocrazia, o semplicemente per
evitare che il minore pur di non affrontare il problema con i
genitori, abbandoni la strada del test, la psicoterapeuta Laura
Spizzichino accoglie, ascolta e poi, se necessario, indirizza
nello studio accanto, quello dei prelievi, le persone che temono
di aver contratto l'Aids, anche i minori. E dalle pagine del
quotidiano il Corriere della sera di oggi, la psicoterapeuta
dichiara: "La maggioranza della letteratura giuridica appare
favorevole a riconoscere all'adolescente, 'il grande minore', una
limitata capacita' di agire anticipata nell'esercizio dei diritti
personalissimi. A favore del diritto del minore di
autodeterminarsi nella scelta di sottoporsi al test Hiv, c'e'
innanzitutto il dato che tale accertamento e' finalizzato alla
tutela della salute e dunque di un diritto gerarchicamente
sovraordinato rispetto alla potesta' del genitore. In ogni caso,
se i diritti del genitore e del figlio minorenne confliggono,
saranno questi ultimi a prevalere in forza del noto principio del
superiore interesse del minore."
(Wel/ Dire)