"E ICARO VOLO' SULL'ASFALTO", CONVEGNO ALLA LUISS CON ANIA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 feb. - L'incidentalita'
stradale in eta' giovanile, i fattori psicosociali legati alla
percezione del rischio e le attivita' di prevenzione per
contrastare questo fenomeno sono i temi del convegno 'E Icaro
volo' sull'asfalto. I giovani e gli incidenti stradali: quale
prevenzione?', organizzato oggi dall'Universita' Luiss Guido
Carli, in collaborazione con la Fondazione Ania per la sicurezza
stradale, con il sostegno del Rotary Club Roma Parioli. Lo si
legge in una nota.
L'iniziativa ha coinvolto membri autorevoli del mondo accademico
(Gian Maria Gros-Pietro, direttore del Dipartimento di Scienze
economiche e aziendali dell'Universita' Luiss, Paola Carbone,
docente di Psicologia dinamica dell'Universita' La Sapienza di
Roma e Gian Paolo Cioccia, docente della Scuola di
specializzazione in Medicina legale dell'Universita' La
Sapienza), esponenti di spicco del settore della sicurezza
stradale (Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania),
uomini delle istituzioni (Piero Caramelli, direttore della I
Divisione del servizio di Polizia stradale) e delle aziende
(Eugenio Morello, direttore tecnico del Centro studi sistemi di
trasporto Fiat e Daniele Rossi, direttore Federalimentare),
insieme per sensibilizzare i giovani sul drammatico problema
dell'incidentalita' stradale.
La mattinata si e' aperta con i saluti di Rita Santarelli,
vicepresidente esecutivo Luiss Guido Carli, Luciano Di Martino,
governatore distretto Rotary 2080 ed Alessandro Gianfrancesco,
presidente Rotary Club Roma Parioli. Momenti clou dell'evento
sono stati la presentazione del libro "Le ali di Icaro: capire e
prevenire gli incidenti stradali" di Paola Carbone e la Tavola
rotonda moderata da Maria Leitner, conduttrice del Tg2 Motori. Ha
chiuso i lavori Sandro Salvati, che ha tracciato un bilancio
delle attivita' di sensibilizzazione e prevenzione messe in campo
dalla Fondazione Ania rivolte ai giovani e pensate per
contrastare le morti da incidente stradale.
L'incidentalita' stradale e' la prima causa di morte tra i
giovani. Nel 2008, su 4.731 morti e 310.739 feriti per incidente
stradale, si sono registrate 1.253 vittime e 103.765 persone con
lesioni di diversa gravita' di eta' compresa tra 15 e 29 anni. Se
si considera che ogni giorno, in Italia, si verificano in media
598 incidenti stradali - che provocano la morte di 13 persone ed
il ferimento di altre 849 - e' drammatico constatare che 3 morti
e 283 feriti sono giovani tra i 15 e 29 anni (fonte: Istat 2009).
Le notti del venerdi' e del sabato sono quelle in cui si e'
verificato il maggior numero di incidenti stradali: nel 2008 si
sono registrati 12.765 sinistri (il 44% degli incidenti notturni)
che hanno provocato la morte di 543 persone ed il ferimento di
altre 22.155. Cifre impressionanti, se si pensa che i morti e i
feriti del venerdi' e del sabato notte rappresentano
rispettivamente il 45,1% delle vittime ed il 47,2% dei feriti che
si registrano complessivamente in tutte le notti della settimana
(Istat 2009).
Un dato ancora piu' drammatico, che funge da cartina al tornasole
e consente di mettere a fuoco il problema dell'incidentalita'
giovanile, e' quello relativo agli accessi al pronto soccorso
causati da incidenti stradali: nella Regione Lazio piu' di 1/3
dei ricoveri ha tra i 15 e i 29 anni.
Al 15% dei giovani arrivati in pronto soccorso sono state
riscontrate lesioni gravi, all'85% danni fisici medio-lievi. Si
tratta di numeri che fanno riflettere, soprattutto se si
confrontano ai 27.753 incidenti (con 493 morti e 38.827 feriti)
che si sono verificati nella Regione Lazio nel 2008.
Tra le principali cause degli incidenti stradali, comportamenti
errati al volante, guida distratta, velocita' troppo elevata e
stato psicofisico alterato da alcol e droga. Secondo l'indagine
sviluppata dall'Universita' La Sapienza e raccolta nel libro "Le
ali di Icaro: capire e prevenire gli incidenti stradali", le
cause degli incidenti stradali in eta' giovanile sono spesso
riconducibili ad una scorretta percezione e valutazione del
rischio da parte dei ragazzi.
I giovani hanno statisticamente piu' incidenti degli adulti e
degli anziani per motivi psicologici, perche' considerano il
rischio come una sfida eccitante, spesso rifiutano i consigli
dagli adulti e sopravvalutano il loro giudizio. Hanno anche un
diverso rapporto con il proprio corpo e la propria mortalita',
dominato da un'illusione di invulnerabilita' che li porta ad
assumersi rischi che possono rivelarsi fatali. A tutto questo si
somma l'inesperienza alla guida.
(Wel/ Dire)