(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 feb. - I giovani sempre piu'
spaventati degli adulti rispetto alla presenza di stranieri in
Italia, e solo il 22% di loro ha una percezione positiva del
fenomeno. E' uno dei dati che emergono dalla ricerca "Gli
atteggiamenti verso l'integrazione sociale degli stranieri",
realizzata da GfK Eurisko per l'Osservatorio permanente Giovani
editori. L'elemento di maggiore interesse del sondaggio
pubblicato pochi giorni fa, e' la maggiore diffidenza dei giovani
rispetto agli adulti rispetto all'immigrazione. Se infatti,
secondo Eurisko, gli italiani hanno "un atteggiamento abbastanza
critico verso la presenza di stranieri", condito per lo piu' dal
timore per l'aumento della criminalita' e l'insicurezza nelle
citta', e "tale atteggiamento tende a migliorare nei segmenti
piu' colti e elitari della popolazione", e' altrettanto vero che
"i giovani tendono ad essere piu' critici rispetto ai segmenti
adulti". Per il 76% del campione intervistato, infatti, la
presenza di stranieri nella citta' o paese in cui si vive, e'
percepita come "molto o abbastanza numerosa", ma solo il 22% vede
in maniera positiva questo fenomeno (impressione omogenea tra
aree geografiche, fasce d'eta' e tipo di scuola: solo al classico
il giudizio positivo sale al 31%).
Numeri decisamente piu' negativi di quelli riferiti agli
adulti, il 71% dei quali percepisce una folta presenza di
stranieri e il 35% ne ha un'opinione positiva. Non sono tanto le
differenze culturali e religiose a spaventare i ragazzi, ma la
sensazione di aumento dell'incertezza quotidiana (la
criminalita') e precarieta' del proprio futuro, soprattutto
lavorativo. Per quasi il 60% dei ragazzi intervistati, infatti,
gli stranieri sono un problema per le opportunita' di lavoro
degli italiani, mentre per il 55% aumenta la criminalita' comune.
Percentuali quasi inverse rispetto agli adulti, per i quali il
problema sicurezza e' quello piu' sentito. Tra le "affermazioni
positive", tra i ragazzi la piu' condivisibile riguarda
l'opportunita' di venire a contatto con mondi e culture diverse
(circa il 46% del campione). L'ultima sezione della ricerca
Eurisko, dimostra la bonta' della dieta mediatica di "Quotidiano
in classe", il progetto che porta nelle scuole superiori italiane
i maggiori quotidiani italiani e promuove la lettura della stampa
in classe, e ha come obiettivo la dimostrazione che un contatto
formativo costante con l'informazione, attenua le paure dei
ragazzi e favorisce un atteggiamento piu' razionale e positivo. I
giovani definiti "esposti", infatti, evidenziano una minore
angoscia percepita (il 73% vede una presenza numerosa, contro il
79% dei coetanei "non esposti") e aumenta anche il giudizio
positivo sugli immigrati (26% contro il 21% citato). Ottengono
maggiori riscontri le affermazioni positive sulla diversita'
culturale (il 50% netto), ma la preoccupazione verso il lavoro
che potrebbe mancare rimane il problema principale per circa il
53% dei ragazzi che leggono i giornali in classe.
(Wel/ Dire)