"GRAVE LA DECISIONE DEL TRIBUNALE". DOMANI CONFERENZA STAMPA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 feb. - Senza la madre, alla
quale non puo' nemmeno telefonare, e ora anche senza la sua
scuola e i suoi compagni. Continua l'odissea di Liam Gabriele
McCarty, il bambino conteso dalla madre italiana e dal padre
americano, al centro di una vicenda giudiziaria che pochi giorni
fa ha visto la madre arrestata (poi rilasciata) per non aver
permesso il trasferimento del figlio in una casa famiglia e Liam
affidato allo zio materno.
La situazione per il minore "si e' aggravata". Roberta Lerici,
responsabile Infanzia Idv e del Movimento per l'infanzia Lazio,
spiega che "il Tribunale dei minori ha appena disposto che
Gabriele lasci la sua scuola per una scuola pubblica, che non
abbia alcun contatto nemmeno telefonico con sua madre e che gli
incontri protetti vengano calendarizzati il 12 febbraio e fissati
per chissa' quale data. Fino ad allora, dunque, non potra' vedere
ne' sentire sua madre, e mai piu' i suoi compagni di scuola, la
sua maestra, la sua psicologa, ovvero gli unici punti di
riferimento affettivi di tutta la sua vita". Visti i nuovi
sviluppi, l'avvocato della madre, Tomassini, ha deciso di fare
una conferenza stampa alle 10 di domani, davanti al Tribunale di
Roma a piazzale Clodio.
"Ritengo questi atti tanto gravi, da poter avere conseguenze
devastanti per il bambino- afferma Lerici, presente domani alla
conferenza stampa-. Ricordo che non siamo in presenza di una
separazione conflittuale, ma di una separazione avvenuta gia'
prima che il bambino nascesse e i cui problemi sono sorti solo
quando il bambino (affidato unicamente alla madre), ha mostrato
un repentino cambiamento di carattere e una serie di malesseri
preoccupanti. Dopo gli accertamenti del caso, la madre ha sporto
denuncia contro il suo ex marito per abusi sul bambino e solo a
questo punto e' scoppiato il conflitto per l'affidamento. In casi
del genere- sottolinea Lerici- il buon senso vorrebbe che si
tornassero ad approfondire le dichiarazioni e i racconti del
bambino raccolte in precedenza e mai tenute in considerazione.
Un bambino non creduto, che viene ulteriormente punito con
l'allontanamento dalla madre, dai nonni, dai suoi compagni di
scuola, dalle sue maestre, e forse anche dalla sua terapeuta, che
tipo di beneficio puo' trarre? Mi auguro che i giudici tornino
sui loro passi, visti anche i due precedenti tentativi di
suicidio attuati dal bambino quando fu collocato per 5 mesi in
casa famiglia".
Il caso di Liam "non e' purtroppo isolato- chiude Lerici,
presente domani alla conferenza stampa- e credo si debba attuare
una revisione completa del sistema che regola la sottrazione dei
minori alle famiglie. Talvolta senza ragione, altre andando
contro l'interesse dello stesso minore che le istituzioni
preposte dovrebbero tutelare".
(Com/Red/ Dire)