BOLOGNA, MAMMA E BIMBI VIVONO IN GARAGE DOPO LO SFRATTO
IL CASO DENUNCIATO DAL SUNIA, "INTERVENGANO PREFETTO E REGIONE".
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 1 feb. - Vivono in un garage,
"sottoterra e anche senza riscaldamento", dopo essere stati
sfrattati. Succede ad una famiglia con bambini piccoli a Bologna,
in questi giorni segnati dalla neve e dal freddo, in una citta'
distratta dal Cinzia-gate e con l'amministrazione comunale al
tracollo. Il caso e' stato denunciato dal Sunia, sindacato degli
inquilini della Cgil, in una lettera inviata agli organi di
informazione, con tanto di foto allegate che mostrano la madre,
Maria, con la figlia Sara di quattro anni ed il fratello Davide
di otto che dormono accampati in un garage. Un vecchio lettino e
un mucchio di coperte fanno da giaciglio, stretti tra una
lavatrice, una bicicletta, una vecchia credenza e scatoloni vari.
"I nomi sono inventati, la loro storia purtroppo e' reale",
sottolinea il Sunia, che ripercorre per sommi capi la vicenda e
chiede un intervento urgente delle istituzioni preposte
all'emergenza abitativa. Perche' "i servizi sociali hanno fissato
un appuntamento con loro per il 10 febbraio. Peccato- sottolinea
con amarezza il sindacato- che anche neve e freddo non vengano
per appuntamento".
La famiglia "A.C., papa', mamma e cinque figli, e' stata
sfrattata a dicembre", racconta il sindacato. "Erano in affitto
in un alloggio alla Barca, riscattato dallo Iacp dal precedente
assegnatario ed affittato a loro a 950 euro (piu' 100 di
condominio). Col lavoro dei genitori e del figlio maggiore, il
canone, seppur oneroso, veniva pagato regolarmente, poi chiudono
i cantieri e resta solo il reddito della mamma, cosi' inizia un
periodo di difficolta' fino allo sfratto per morosita'".
"La domanda per una casa di Erp, inoltrata al Comune di Bologna,
e' in posizione arretrata, altri sono in lista d'attesa prima di
A.C.", prosegue la nota del Sunia. "I servizi sociali, pertanto,
si fanno carico solo per una sistemazione della mamma e dei figli
minori, 10 giorni in albergo popolare poi stop, non ci sono altre
sistemazioni per l'emergenza". Cosi' ora "A.C. ed i bimbi vivono
in un garage", in attesa di una risposta dalle istituzioni.
Questo e' un caso, ma "il popolo degli sfrattati e' numeroso ed
invisibile, le famiglie non amano mettere in mostra i loro guai,
per la casa bussano all'unica porta che conoscono, quella del
Comune, peccato che l'amministrazione abbia solo risorse
ordinarie e limitate per una crisi di dimensioni mai viste".
Percio', conclude il sindacato degli inquilini, "il Prefetto, la
Regione e il Governo devono intervenire ora con iniziative tese a
limitare gli sfratti, con risorse aggiuntive a disposizione dei
Comuni per il recupero di tutto lo sfitto pubblico e con
ammortizzatori analoghi a quelli adottati per la morosita' nei
mutui casa".
(Wel/ Dire)
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