(DIRE - Notiziario Minori) Milano, 1 feb. - Boom
ricongiungimenti: a livello nazionale, in dieci anni (1998-2008)
i permessi di soggiorno per motivi di famiglia sono cresciuti del
216% (dai 214.709 del 1998 ai 680.225 del 2008), contro un
incremento dell'88% dei permessi per motivi di lavoro (660.335
nel 1998, 1.239.263 nel 2008): oggi, in Italia, oggi piu' di 1,36
milioni di famiglie iscritte all'anagrafe hanno un capofamiglia
straniero. E il fenomeno ricongiugimenti riguarda anche i minori:
la maggior parte dei 767 minori di cittadinanza straniera
presenti in Italia sono nati nel nostro paese, ma ogni anno
continua ad avvenire il ricongiugimento di migliaia di ragazzi e
ragazze di diverse eta'. Un fenomeno analizzato anche dall'Orim,
l'Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicita',
che ha presentato un rapporto sugli ultimi dieci anni di
immigrazione in Lombardia.
Proprio in questa regione, il fenomeno dei ricongiungimenti ha
assunto dimensioni ancora piu' cospicue: dal 1998 al 2008 i
ricongiungimenti sono passati da 42.754 a 173.386, con un balzo
del 305,5%, secondo solo a Marche (+434,7%), Emilia Romagna
(+371,6%) e Veneto (+314,7%). I permessi per lavoro, pur
raddoppiando, mostrano invece una dinamica piu' contenuta
(+107,5% nel decennio 1998-2008), passando da 155.316 a 322.308.
Questa la tendenza: prima arrivano lavoratori e lavoratrici,
che dopo un certo periodo di tempo riescono ad emergere alla luce
del sole, mediante sanatorie e decreti flussi. In seguito
prendono avvio i ricongiungimenti. Il rapporto evidenzia come
piu' della meta' del saldo migratorio dell'ultimo decennio si
riferisca anche a ragioni economiche (55,7%). Ma i
ricongiungimenti familiari incalzano, incidendo ormai per quasi
il 45% sul saldo migratorio complessivo. E in Italia centrale il
sorpasso dei permessi per motivi familiari sui permessi per
lavoro e' gia' avvenuto.
"Gli ingressi per ricongiungimento familiare sono tipici dei
paesi d'immigrazione matura -spiega Maurizio Ambrosini, sociologo
dell'universita' Statale di Milano -: ogni anno negli Stati Uniti
il 70% degli ingressi regolari ufficiali avviene per
ricongiungimento, il 60% in Francia. Anche noi stiamo andando in
quella direzione. Nelle democrazie non si puo' impedire a un
migrante di raggiungere la propria famiglia: lo si puo'
penalizzare, complicargli le cose, ma non si puo' dirgli di no,
fa parte dei diritti umani universali sanciti dall'Onu, che noi
abbiamo sottoscritto. Il fenomeno, in aumento, ha elementi di
integrazione sociale ed e' vantaggioso anche per le societa'
riceventi. Il migrante che si mette nei guai, che delinque e che
attua comportamenti socialmente riprovevoli come l'ubriachezza e'
molto spesso un uomo solo. Di contro, il vivere in famiglia e' un
elemento di stabilizzazione dal punto di vista personale,
psicologico e dei comportamenti sociali. Favorire l'immigrazione
di carattere familiare e' quindi anche un investimento per le
societa' riceventi e non deve essere visto solo come un costo a
livello sociale".
(Wel/ Dire)