BERTELLONI (SIMA): "GLI SPOT PROPONGONO ERRORI ALIMENTARI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 feb. - Nei paesi occidentali
l'obesita' rappresenta il principale disturbo nutrizionale
dell'eta' evolutiva. Nel nostro paese lo studio "OKKIO alla
salute" dell'Istituto Superiore di Sanita' (ISS), ha dimostrato,
su un campione di oltre 45.000 bambini di 18 regioni (eta' 8-9
anni), che oltre il 35% dei soggetti esaminati presentava un
eccesso di peso (sovrappeso 24%; obesi 12%). Le cause alla base
di questa situazione sono complesse e coinvolgono fattori
genetici, epigenetici e ambientali (comportamenti nutrizionali
inadeguati, stili di vita sedentari, abitudini voluttuarie).
Tra i fattori ambientali, sono stati piu' volte chiamati in
causa i media elettronici, e quindi Tv, videogiochi, internet.
Gli studi, infatti, avrebbero documentato una correlazione
positiva tra il numero di ore trascorso dai bambini davanti al
televisore e l'indice di massa corporea, dimostrando che
un'eccessiva esposizione alla Tv potrebbe influire sull'eccesso
di peso. "L'indagine su oltre 4000 bambini di eta' compresa tra 8
e 16 anni - commenta Silvano Bertelloni, presidente della
Societa' italiana di medicina dell'adolescenza (Sima) - ha messo
in evidenza che l'aumentare delle ore passate davanti al
televisore, incrementa la percentuale dei soggetti obesi e che
cio' dipende non solo dalla minore attivita' fisica, ma anche
dalla "seduzione" alimentare operata dai programmi televisivi.
L'incremento delle ore trascorse di fronte alla Tv - prosegue
l'esperto - si associa infatti ad una maggiore assunzione di
energia." In Italia, le indagini annualmente effettuate dalla
Societa' italiana di pediatria (Sip), hanno ripetutamente
documentato un'associazione fra la sovraesposizione alla
televisione (piu' di 3 ore al giorno) e un maggiore consumo di
bibite zuccherate una o piu' volte al giorno, indicando che
l'eccesso di energia puo' derivare anche dal consumo di cibi
spesso erroneamente non considerati a rischio per l'induzione di
obesita' da parte delle famiglie. "Sebbene non vi siano dati
univoci sull'argomento - riprende Bertelloni - sembra oggi
probabile una corresponsabilita' di questi prodotti nella
pandemia soprappeso-obesita', attraverso un incremento
dell'introito energetico giornaliero." Sempre secondo l'indagine
Sip, il 20% degli adolescenti dichiara di mangiare "sempre le
stesse cose", presentando quindi un'alimentazione poco variata,
caratterizzata dal consumo di pasta (64%), salumi (54.9%) dolci
(54.6%), carne (53.3%) ai pasti principali (8).
"Gli errori alimentari rilevati in eta' adolescenziale -
continua il presidente Sima - sono molto simili a quelli che
vengono maggiormente mostrati in Tv, determinando una piramide
degli alimenti molto dissimile da quella ideale." Ma gli effetti
negativi sull'alimentazione sembrano essere prodotti anche
dall'eccessivo utilizzo di internet, che in Italia, secondo i
dati, sembra sovrapporsi all'uso Tv. I video giochi, invece, non
contenendo spot pubblicitari e non proponendo - di solito -
personaggi che si alimentano durante il gioco, potrebbero,
secondo l'esperto, "avere principalmente un effetto di riduzione
dell'attivita' fisica, ma non sull'apprendimento di stili
alimentari anomali."
(Wel/ Dire)