UN SMS AVVERTIRÀ I GENITORI SE SI APRE UN SITO "PROIBITO".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 feb. - Apri un sito "proibito"
e in automatico parte un sms che avvisa i tuoi genitori. Funziona
cosi' "Clic sicuro", l'ultima invenzione del viceministro alle
Comunicazioni, Paolo Romani, per tentare di proteggere i bambini
dai "demoni" della rete. Un po' come il messaggio d'avvertimento
se si osa bigiare a scuola, questo strumento di tutela si potra'
scaricare a breve dal sito del ministero per lo Sviluppo
economico. Ed e' solo l'ultimo esempio degli sforzi politici per
regolamentare il grande oceano di Internet, con le sue
possibilita' ma anche con le tante esche che riguardano i minori.
Il Commissario europeo Viviane Reding, in occasione della
giornata europea per la protezione dei dati, e' intervenuta sulla
questione, precisando di avere intenzione di adeguare la
normativa ai nuovi sistemi di comunicazione e di condivisione
delle informazioni. In questo contesto infatti si inserisce la
necessita', ancor piu' motivata, di garantire la privacy dei
minori che affidano ai social network i loro dati e le loro foto.
L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della Carta dei
diritti fondamentali, secondo il commissario Ue, hanno creato una
nuova base legale sulla quale e' ora possibile e necessario
creare un "chiaro e moderno" pacchetto di norme per assicurare un
alto livello di protezione dei dati personali.
L'attivita' di "social networking" e' un fenomeno che oggi
interessa nel complesso oltre 41 milioni di cittadini europei
destinati a diventare piu' di 100 entro il 2012. Lo scorso anno
la Commissione europea, proprio per promuovere la tutela dei dati
personali, ha siglato una serie di accordi con i quali le
principali societa' operanti su Internet si sono impegnate, su
base volontaria, a intervenire per garantire la privacy dei
minori. L'appuntamento e' per il 9 febbraio prossimo, data in cui
la Commissione europea, in occasione della celebrazione della
settima giornata per Internet piu' sicura, fara' un resoconto
dell'attivita' svolta.
Intanto l'ipotesi di creare "un filtro generalizzato su
internet", come previsto dal decreto Romani, non convince il
Garante per le Comunicazioni Calabro': "Soltanto i regimi
autoritari - dice - limitano l'uso della rete".
(Wel/ Dire)