(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 dic. - "Con l'arrivo del
grande freddo di queste ore, a Roma scatta l'emergenza per i 40
ragazzi costretti a trascorrere ogni notte in rifugi a cielo
aperto, tra cartoni e precari giacigli improvvisati, in completa
assenza di condizioni igieniche e sanitarie esposti a rischi di
violenze e abusi sessuali. Sono i minori profughi dell'Afganistan
che vivono sul binario 15 della stazione Ostiense: sono i
connazionali degli esuli afgani accampati presso via Capitan
Bavastro, sgomberati lo scorso luglio dal Comune che ne ha
disposto l'accoglienza, ma in strutture dedicate solo agli
adulti". È l'appello della Fondazione "L'Albero della Vita Onlus"
al Comune di Roma e alle autorita' competenti per trovare una
sistemazione ai minori afghani presenti alla stazione Ostiense, a
cui l'organizzazione ha dedicato il dossier "Viaggiatori
invisibili" che descrive, con dati e storie dei protagonisti, il
fenomeno dei giovani profughi giunti a Roma dopo un lungo e
pericoloso viaggio attraverso l'Asia e l'Europa.
"I minori - prosegue la fondazione - sono ancora per strada, a
decine, nei pressi della stazione: sono per lo piu' maschi di
eta' compresa tra i 15 e i 17 anni e rappresentano il 25% degli
esuli giunti a Roma dall'Afghanistan. Nel Lazio i minori afghani
rappresentano l'82% del totale degli stranieri che richiedono
asilo". Una percentuale destinata a salire, secondo le stime
dell'organizzazione, se alle presenze "ufficiali" si aggiungono,
soprattutto a Roma, i minori non accompagnati che risiedono,
senza registrazione, in attesa di spostarsi altrove: si tratta
dei cosidetti "viaggiatori invisibili", giovani profughi afgani
che approdano in Italia in attesa di spostarsi nei paesi del nord
Europa.
"Non ci sono numeri certi - avverte L'albero della vita" - ma
si puo' parlare senza dubbio di diverse centinaia di minori
transitati nel corso di un anno. Molti di loro arrivano, restano
qualche giorno o settimana per riposare e racimolare il denaro
necessario per raggiungere parenti o amici nel Nord Europa e per
trovare li' migliori condizioni di accoglienza e di integrazione.
Questi minori non vogliono essere inseriti nelle strutture
d'accoglienza in Italia per timore di essere registrati e di
non poter piu' richiedere asilo altrove: il sistema welfare
italiano infatti e' carente di un'accoglienza adeguata per i
minori richiedenti asilo politico, rispetto alle politiche
attuate da altri Paesi. A Roma - e' la denuncia
dell'organizzazione - la maggior parte dei minori tenta di
passare inosservata, di restare invisibile, per poter proseguire
il viaggio senza essere segnalata dalla polizia. L'Italia
dovrebbe garantire protezione ai minori afghani, nel quadro
legale della disciplina nazionale e regionale dell'attivita' di
accoglienza, con riferimento agli standard strutturali e
gestionali definiti dal DM. 308/2000 e dalla Legge Regionale
41/2003".
(Wel/ Dire)