MAROCCO, GIUIDICI SPECIALIZZATI PER TUTELA DIRITTI
AIBI: "PROBLEMA NON DEBELLATO, MA PIU' CONSAPEVOLEZZA".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 dic. - "Gli sforzi intrapresi
dal Marocco negli ultimi anni, nel campo della promozione e
tutela dei diritti dei minori, hanno raggiunto importanti
risultati. Gli obiettivi sono inseriti all'interno del Piano
d'azione nazionale per l'infanzia (Pane)". E' quanto si legge sul
sito dell'Associzione amici dei bambini (Ai.Bi.) che prosegue:
"Questo piano d'azione, apprezzato anche dall'Unicef, sancisce
gli sforzi intrapresi dal governo dal momento in cui ha
ratificato la Convenzione ONU sulla protezione dei diritti del
fanciullo del 1993".
Il Marocco ha avviato diversi progetti per la tutela legale dei
bambini. Questi progetti includono l'adeguamento della
legislazione nazionale con le disposizioni della Convenzione
delle Nazioni Unite in materia di tutela dei minori. Le riforme
intraprese, in particolare, si sono concentrate sul codice della
famiglia, codice del lavoro, diritto penale, supporto alla
"Kafala" per i bambini abbandonati e la legge sulla cittadinanza.
Inoltre, il Dipartimento di Giustizia si e' unito agli sforzi
volti a impostare questo Piano d'azione nazionale, attraverso la
creazione all'interno dei tribunali di gruppi di giudici
specializzati nella tutela dei diritti dei bambini, attraverso la
realizzazione di due guide sui criteri ed i requisiti riguardanti
le procedure per la "kafala", oltre all'adozione di diverse
misure per lo sviluppo della giustizia minorile.
Il Dipartimento di Giustizia ha anche concluso un accordo di
partnership con l'Osservatorio Nazionale per i diritti
dell'infanzia (Onde) sul rafforzamento del processo di tutela dei
diritti dei minori.
All'interno del Piano nazionale d'Azione sono state introdotte
anche misure di controllo ed ispezione volte ad affrontare la
problematica del lavoro minorile, che rimane una delle piaghe
piu' gravi che colpisce il mondo minorile.
Le statistiche dell'Alto Commissario per la Pianificazione (HCP)
indicano che questo flagello negli ultimi anni e' diminuito
significativamente, da 600.000 bambini nel 2000 a circa 177.000
nel 2004 a 117.000 nel giugno 2009. "Il problema non e' certo
debellato - prosegue Ai.Bi. - tuttavia, gli sforzi in questa
direzione hanno contribuito ad avere una maggior consapevolezza
della problematica e alla realizzazione di un progetto di legge".
(Wel/ Dire)
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