(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 dic. - Gli alunni di
cittadinanza non italiana delle scuole romane, 50.951 su un
totale di 597.373 nell'anno scolastico 2009-2010, attraversano
tutti i gradi scolastici, inclusa la scuola dell'infanzia, che
pure non rientra nel ciclo dell'obbligo. Sono i dati che emergono
dal settimo Rapporto dell'Osservatorio Romano sulle Migrazioni
realizzato dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con
la Provincia e la Camera di Commercio di Roma.
È la scuola primaria a registrare il valore in assoluto piu'
alto, 18.158 alunni pari al 35,6% degli iscritti non italiani;
altri 12.206 studenti (24%) frequentano la scuola secondaria di
secondo grado e 11.644 (22,9%) quella di primo grado. Il peso
statistico degli studenti stranieri sul totale degli iscritti e'
dell'8,5% (un punto percentuale in piu' che in Italia), del 9,5%
nella scuola primaria e prossimo al 10% nella secondaria di primo
grado. L'area romana si conferma un territorio con valori piu'
soddisfacenti rispetto al resto del paese, dove ad esempio e'
iscritto alla secondaria di secondo grado il 21,3% degli studenti
non italiani, tre punti percentuali in meno che nella Provincia
di Roma.
Inoltre, secondo il Rapporto, gli stranieri iscritti agli
istituti tecnici e professionali a Roma scendono al 68,3%, 10
punti percentuali in meno della media italiana (78,4%),
soprattutto per il minore peso degli istituti professionali
(28,9%) e, parallelamente, per una piu' ampia scelta del liceo
classico (6,5%) e dello scientifico (15,0%). Nelle scuole della
Provincia di Roma, tra gli alunni con cittadinanza straniera i
nati in Italia sono 19.298 (il 37,9%), una percentuale
leggermente piu' bassa di quella nazionale (39,1%), ma che
risulta superata in diversi Comuni, e non solo nella Capitale,
dove la quota dei nati in Italia sale al 41,1%. La seconda
generazione continua ad essere considerata, pero', un corpo
estraneo, quasi una presenza da cui difendersi, a causa delle
pregiudiziali negative con cui ci si pone di fronte alle
prospettive di integrazione.
(Pic/ Dire)