(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 dic. - Presentazione al
Comitato nazionale di Bioetica di un documento sulla depressione
perinatale, attivazione di uno screening in rete in
collaborazione con i ginecologi della Sigo, (Societa' Italiana
di Ginecologia), i pediatri della Sip (Societa' Italiana di
Pediatria) e i medici di famiglia della Fimmg (Federazione
Italiana Medici di Medicina Generale) attraverso un apposito
questionario da distribuire alle partorienti, creazione di u n
portale web informativo. Sono queste le fasi fondamentali che
daranno vita al 'Progetto Rebecca', per la prevenzione, la
diagnosi e il trattamento della depressione perinatale messo a
punto da 'Strade-Onlus' e presentato dal Sottosegretario alla
Salute Eugenia Roccella.
Lo psichiatra Antonio Picano, presidente di 'Strade Onlus', ha
spiegato che il progetto nasce dal fatto che ogni anno circa
70mila donne, pari al 13.5% della popolazione delle partorienti
italiane, sviluppa un quadro di depressione perinatale, con una
forte componente ansiosa, che puo' iniziare anche alcuni mesi
dopo il parto e puo' rappresentare il momento iniziale di una
patologia depressiva a rischio di cronicizzazione. In base ai
dati acquisiti dal 'Progetto Rebecca', risulta che la depressione
perinatale puo' interferire negativamente sullo sviluppo
cognitivo ed emotivo dei bambini fino ai cinque anni di eta'. E'
stato inoltre calcolato che circa 500 donne italiane sviluppano
ogni anno una psicosi puerperale, una patologia particolarmente
grave che richiede l'immediata ospedalizzazione in un reparto
psichiatrico. Il 'Progetto Rebecca' ha visto la luce per ovviare
alla mancanza di uno spazio culturale per la depressione post
partum, per l'assenza di una efficace prevenzione primaria e
secondaria di questa patologia, per la constatazione che
l'affidamento ai servizi territoriali dei casi piu' gravi risulta
inefficiente e non e' in grado di proteggere la donna e il
bambino e per il fatto che esiste un pregiudizio nei confronti
dell'intervento psichiatrico. Uno dei punti fondanti del progetto
e' rappresentato dalla psicoeducazione della famiglia che sara'
incentrata sul valore della responsabilita' dell'intero nucleo
familiare a supporto della procreazione. Con l'attivazione di
tale progetto lo psichiatra assume la funzione di psichiatra
perinatale, il cui obiettivo e' garantire la corretta relazione
madre - bambino e supportare la famiglia attivando tutte le
risorse disponibili per la mamma e la famiglia in difficolta' e
coordinando l'intervento delle varie figure professionali e di
volontariato. La donna e' messa in condizione di accedere
direttamente alle informazioni, confrontarsi con altre mamme,
ottenere consulenza da persone esperte, conoscere con chiarezza
le risorse disponibili nella sua condizione, esprimere una
precisa valutazione sul gradimento dell'intervento effettuato da
ciascuna figura professionale. ½La valutazione della depressione
diventa una procedura standardizzata di autovalutazione, in cui
la donna e' protagonista - ha spiegato Picano - L'intervento
dello psichiatra e' limitato ai casi realmente necessari.
L'alleanza tra mamme e medici rende l'effettuazione dello
screening un processo gradevole, non stigmatizzante, efficace e
ripetibile."
(Wel/ Dire)