EMILIA, 2.000 BAMBINI RESTANO SENZA MATERNA
SINDACATI: INFORMEREMO FAMIGLIE DEI TAGLI, NON ESCLUSO SCIOPERO
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 29 apr. - Oltre 2.000 bambini
in tutta la regione resteranno fuori dalle materne. Mentre alle
scuole elementari servirebbero circa 400 insegnanti in piu' per
garantire il tempo pieno a tutte le famiglie che lo hanno
richiesto. I sindacati della scuola non mollano la presa e
continuano la loro battaglia contro il taglio degli organici
imposti dal ministero dell'Istruzione: quasi 1.200 insegnanti e
650 tecnici-amministrativi in meno per il prossimo anno
scolastico, a fronte di circa 10.000 studenti in piu'. Al
momento, spiegano i sindacati, per l'anno 2010-2011 sono previsti
2.060 bambini in lista d'attesa alle materne, di cui 410 solo a
Bologna. Per esaudire questa richiesta di sezioni di scuola
dell'infanzia (86 in tutto) servirebbero 166 docenti in piu'. E
altri 55 insegnanti servirebbero per garantire la richiesta di
completamento d'orario fatta da 1.300 famiglie.
Situazione piu' complicata alle scuole elementari, dove
secondo i calcoli fatti da Cgil, Cisl, Uil e Snals servono 409
docenti per coprire tutte le richieste di tempo pieno presentate
in Emilia-Romagna, mentre alle medie, per garantire il tempo
prolungato, sono necessari altri 1.134 insegnanti oltre a quelli
attuali. I sindacati sono dunque sul piede di guerra e contestano
anche la visione piu' positiva del direttore dell'Ufficio
scolastico regionale, Marcello Limina. "Il taglio pari al 3% e'
un dato falsato- attacca il segretario regionale della Flc-Cgil,
Raffaella Morsia- perche' non tiene conto dell'aumento degli
studenti e delle richieste di tempo scuola". Dunque, secondo i
sindacati, il dato vero sulla riduzione delle cattedre in
Emilia-Romagna "e' pari al 5,5% rispetto all'anno scorso".
I quattro sindacati della scuola annunciano dunque iniziative
di lotta per il prossimo mese. "Vogliamo trovare delle iniziative
unitarie, perche' il problema e' gravissimo- spiega Morsia-
apriremo a breve la mobilitazione, con iniziative di informazione
a studenti e famiglie, con una giornata di protesta unica in
tutte le province e con incontri a tutti livelli con le
istituzioni locali". Inoltre, aggiunge la numero uno della
Flc-Cgil, "non e' escluso anche uno sciopero". La situazione
secondo i sindacati e' molto delicata. "Il prossimo anno-
sottolinea il segretario regionale della Cisl scuola, Anna
Cicognani- le sezioni delle materne avranno fino a 29 bambini. Ci
chiediamo come fa un insegnante ad accompagnare un bambino al
bagno, come ha imposto la Cassazione, lasciando soli tutti gli
altri in classe, vista anche la minor vigilanza per il taglio
degli Ata".
Secondo Domenico Cassino, numero uno della Uil scuola, il
prossimo anno scolastico "ogni istituto perdera' una persona tra
i tecnici-amministrativi. Si pone un serio problema di vigilanza
perche' i numeri non ci sono piu'. Gia' l'anno scorso gli Ata
facevano 39 ore di lavoro a settimana, contro le 36 previste dal
contratto. Ma questa volta non faremo piu' deroghe sugli
straordinari". E mentre ancora resta molto incerta la situazione
alle superiori, dove l'anno prossimo partira' la riforma degli
indirizzi e dove ancora non sono definitivi i dati sulle
iscrizioni, a preoccupare di piu' i sindacati e' come sempre il
tempo pieno. "Abbiamo la certezza che le richieste di tempo
scuola non saranno soddisfatte- afferma Gianfranco Samori',
numero uno regionale dello Snals- e pensare che gia' l'anno
scorso l'87% delle famiglie ha chiesto il tempo prolungato, il
10% ha chiesto le 27 ore e solo l'1,64% le 24 ore come vorrebbe
il ministro".
(Wel/ Dire)
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