PER IL 10% LA TV È LA FONTE DI INFORMAZIONE PIÙ QUALIFICATA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 apr. - La tv e' la fonte di
informazione piu' qualificata sulla sessualita' per oltre 300
mila teenager italiani. Secondo una recente indagine
internazionale e' infatti ritenuta il punto di riferimento da ben
il 10%, la stessa percentuale di chi si rivolge in primo luogo a
insegnanti, fratelli o sorelle. Ed e' il primato europeo. Una
responsabilita' educativa che grava su conduttori, speaker e
volti noti, spesso impreparati ad affrontare con competenza
questi temi.
"Quando si toccano argomenti che riguardano l'educazione
sessuale vanno utilizzate grandi prudenza e professionalita'-
spiega Giorgio Vittori, presidente della Societa' Italiana di
Ginecologia e Ostetricia (Sigo)- Nel nostro Paese le esperienze
sono a macchia di leopardo e probabilmente richiedono una
strategia illuminata. Nelle scuole non viene sempre insegnata,
anche se il 64% degli studenti lo chiede e il 44% auspica piu'
dialogo su questi temi a casa. In mancanza di punti di
riferimento gli adolescenti- spiega Vittori- si rivolgono a
internet, radio e piccolo schermo: gli idoli dello spettacolo
possono quindi influenzarli con comportamenti e messaggi. È
indispensabile formare questi personaggi e la Sigo e' pronta a
mettersi in gioco per un percorso comune".
Siamo purtroppo "il fanalino di coda del continente anche
sulla contraccezione- aggiunge Alessandra Graziottin, direttore
del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati
di Milano- oggi il grado di conoscenza sui metodi disponibili e'
in Italia il piu' basso in Europa, a pari merito con la Turchia.
Ben il 27% degli under 19 dichiara di non utilizzare attualmente
alcun anticoncezionale, percentuale che sale al 35% fra le
ragazze. Inoltre- aggiunge Graziottin- solo il 18% delle femmine
e il 29% dei maschi si sente a proprio agio nel parlare di
contraccezione con il/la partner, e rispettivamente il 61% e il
39% rimpiange di aver avuto il rapporto troppo presto o in
condizioni negative".
Come e' possibile invertire questa tendenza? "Attraverso un
confronto aperto, progetti condivisi e, se serve, veri e propri
corsi in cui i medici insegnino a presentatori e deejay come
trasmettere contenuti chiave per vivere una sessualita'
responsabile e serena- prosegue il direttore del Centro di
Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano-
talvolta rappresenta ancora un tabu', cosi' come altri aspetti
chiave della salute femminile di cui non si parla abbastanza,
dalla depressione post partum alla parola mestruazioni,
impronunciabile in tv". Questa la proposta lanciata oggi dalla
Sigo durante il Convegno nazionale 'Adolescenti, sessualita' e
media' promosso a Roma. E un volto noto come la campionessa e
star tv Margherita Granbassi accetta di buon grado: "È vero-
dice- rivestiamo un ruolo importante e sta a noi interpretarlo al
meglio. Ben venga l'impegno di una societa' scientifica che si
rende disponibile per migliorare le nostre competenze".
Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista
Pediatrics, organo ufficiale dell'Accademia americana dei
Pediatri, immagini e dialoghi troppo espliciti e ripetuti nel
tempo possono anticipare l'eta' del primo rapporto. Che, in
Italia, secondo i dati Sigo, avviene senza precauzioni per il 37%
delle ragazze. Non solo: "La continua visione di corpi seminudi e
di atteggiamenti ammiccanti e' dannosa per la crescita degli
adolescenti- spiega la professoressa Chiara Micheletti, psicologa
e psicoterapeuta della Bocconi di Milano, relatore al Convegno-
Puo' rendere precoci e aumentare la probabilita' che non
utilizzino autoprotezione contraccettiva e nei confronti delle
malattie sessualmente trasmissibili. Cresce inoltre- avverte- il
rischio di rapporti sotto l'effetto di alcool o droghe".
La Sigo e' "da tempo impegnata su questo fronte, con
un'attenzione costante alla comunicazione. Ci rivolgiamo
soprattutto agli adolescenti- commenta ancora Vittori- La
conoscenza della salute riproduttiva e' scarsa, e i ragazzi non
sempre possiedono gli strumenti per decidere quando avere il
primo rapporto, quali sono le informazioni necessarie e
soprattutto quali conseguenze e valori sono collegati alle
esperienze sessuali". Il risultato? "Aumento drammatico delle
malattie sessualmente trasmissibili (clamidia, sifilide, gonorrea
e Aids), tassi di interruzione volontaria di gravidanza
inaccettabili e 10 mila nascite ogni anno nelle teenager".
Gli indicatori scientifici e di farmacoeconomia, riporta il
presidente della Societa' Italiana di Ginecologia e Ostetricia,
"parlano chiaro: siamo purtroppo arretrati sulla contraccezione,
intesa come indicatore di utilizzo di strumenti di gestione della
salute riproduttiva". Per migliorare questa situazione, la Sigo
promuove il progetto Scegli tu (www.sceglitu.it), attivo da
cinque anni e reso possibile grazie ad un educational grant di
Bayer Schering Pharma. Questa campagna si propone di migliorare
il livello di conoscenza sulla sessualita' e la contraccezione
responsabile.
L'impegno della societa' scientifica si sta sempre piu'
concentrando sui media, anche attraverso la definizione di un
decalogo, presentato nel febbraio scorso, da condividere con
autori e conduttori tv per utilizzare i vari format come veicolo
di informazioni certificate. Tra le regole proposte spiegare che
la responsabilita' della contraccezione deve essere condivisa,
informare sui duplici rischi di un rapporto non protetto
(gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili) e
sfatare luoghi comuni e convinzioni errate, come quella
sull'efficacia del coito interrotto.
(Wel/ Dire)