NELL'AMBITO DEL CONVEGNO "CITTADINANZA E MEMORIA MIGRANTE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 apr. - La direttrice
scolastica del 128° circolo didattico di Roma (Fiumicino) non
trattiene il suo entusiasmo.
Nell'ambito del convegno "Cittadinanza e Memoria migrante",
organizzato alla facolta' di lettere e filosofia dell'universita'
di Roma Tre, Isabella Ponzi parla della sua esperienza di preside
nell'affrontare la cosiddetta "emergenza interculturale" delle
scuole primarie in un centro abitato ad alto tasso di
problematicita': "Lavorando in rete, con gli otto istituti
scolastici di Fiumicino, abbiamo organizzato dei laboratori di
italiano per bambini stranieri - focalizzato sull'armonizzazione
dell'insegnamento della lingua parlata, letta e scritta - ma
anche la prima biblioteca multiculturale della citta'". La
testimonianza fa parte dell'iniziativa del Clic (Corsi e
Laboratori Interculturali per la Cittadinanza), un centro legato
alla Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Roma
Tre, che mira a promuovere la conoscenza sulle tematiche
dell'intercultura e della cittadinanza, attraverso la
condivisione di saperi tra professori universitari, insegnanti
delle scuole, studenti, associazioni e immigrati stessi.
"Il progetto si articola su quattro livelli - spiega il professor
Raimondo Michetti - innanzitutto per noi e' fondamentale aprire
l'ateneo a esperienze radicate sul territorio come quelle
scolastiche". A questo scopo il Clic ha collaborato con
l'associazione di insegnanti scolastici "Proteo Fare/Sapere", sia
per venire a contatto con efficaci esperienze di azione per
l'intercultura delle scuole primarie (come quella portata dalla
dirigente del 128° circolo didattico di Roma), sia per lavorare
assieme agli insegnanti degli istituti medi e secondari che
risultano le realta' piu' problematiche dal punto di vista
dell'integrazione. E' nato cosi', il primo ciclo di seminari
Clic-Proteo: "per verificare insieme - afferma Michetti- i saperi
teorici che emergono all'interno dell'universita' su questioni
inerenti alla cittadinanza e i saperi concreti che gli insegnanti
verificano ed elaborano nel quotidiano delle loro classi".
Attraverso 12 incontri tematici, diversi docenti di Roma Tre, tra
giuristi, storici, filosofi, antropologi, geografici, hanno
affrontato insieme ai 40 presidi, tematiche, come il problema
della convivenza di piu' religioni nello spazio pubblico, il
rapporto tra localismo e universalismo, le questioni che sorgono
per differenti relazioni di genere tra le culture di provenienza
e quelle di arrivo.
"Il secondo livello di lavoro -spiega ancora Michetti - e'
rivolto direttamente agli studenti universitari, cui vengono
proposti tirocini (riconosciuti come crediti formativi)
all'interno di associazioni che si occupano dell'insegnamento
dell'italiano per i figli di migranti, o che si occupino di
intercultura ecittadinanza". Il terzo livello, risulta piu'
vicino ai compiti istituzionali dell'universita' come luogo di
elaborazione dei saperi: "un approfondimento epistemologico della
questione della cittadinanza attraverso una riformulazione dei
saperi tradizionali, in base alle nuove esigenze che il mercato
globale e l'interazione culturale tra civilta' diverse, ci chiede
di affrontare". Il quarto livello infine riguarderebbe proprio la
formazione dei migranti stessi, attraverso la possibilita' di
seguire all'universita' dei corsi di 150 ore che offrano una
formazione di base sulla cittadinanza, ma soprattutto che
insegnino la lingua italiana. Infatti, spiega Michetti,
"l'Universita' Roma Tre, accanto a quelle di Perugia e di Siena,
e' la terza universita' italiana con le competenze necessarie,
grazie alla presenza di insigni linguisti, per l'insegnamento
del'italiano agli stranieri".
L'apertura del terzo ateneo romano agli stranieri e' tuttavia al
momento solo un'ipotesi progettuale perche' necessita di una
serie di garanzie istituzionali e di finanziamenti: "Per proporsi
come centro per l'insegnamento ai migranti e' infatti necessario
avere le risorse per tenere aperta l'universita' la sera e il
sabato", dice Michetti, "cosa che non e' facilitata dai tagli
all'universita'". Tuttavia l'ateneo offrirebbe importanti
potenzialita' in tal senso, inquantoi quartieri Ostiense, San
Paolo e Marconi hanno una significativa presenza di cittadini
asiatici e latinoamericani, mentrel'universita' e' anche ben
collegata conOstia, ormai divenuta una vera e propria citta' di
migranti aspiranti cittadini".
(WEl/ Dire)