LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE. ORA TOCCA AL PARLAMENTO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 apr. - Una lotta piu' dura
contro i crimini sessuali sui minori e la tratta di esseri umani.
E' l'obiettivo della Commissione europea che nelle proprio nelle
scorse settimane ha proposto sanzioni piu' severe per i
colpevoli, maggiore protezione per le vittime e prevenzione: ora
la proposta passa al Parlamento europeo Sono diversi i fronti sui
quali la Commissione europea propone un giro di vite.
Prima di tutto gli abusi sessuali, lo sfruttamento , la
pornografia infantile (soprattutto su internet) e poi una
strategia complessiva che rafforzera' e coordinera' l'impegno
degli Stati membri contro la tratta. Le misure previste nelle
normative messe a punto dall'esecutivo europeo prevedono, prima
di tutto, l'inasprimento delle pene per i reati di natura
sessuale che coinvolgono minorenni.
Inoltre, nella gamma dei reati punibili entreranno il grooming (
cioe' l'adescamento elettronico che, partendo dal contatto online
con i ragazzi, riesce pian piano a conquistarne le confidenze e
la fiducia necessaria che puo' portare a un incontro reale), la
semplice visione di filmati pedopornografici e la realizzazione
di foto con bambini in pose ammiccanti. Come gia' e' previsto in
diversi paesi europei, il turismo sessuale verso mete esotiche
dovra' essere comunque punibile. Per quanto riguarda le vittime,
la Commissione europea propone che vengano loro risparmiati gli
ulteriori traumi derivanti dalle deposizioni in sede giudiziaria
e che godano sempre dell'assistenza gratuita di un avvocato. Le
misure restrittive nei contatti con minori inflitte ai condannati
avranno, poi, validita' sull'intero territorio europeo e non solo
all'interno dei confini nazionali. Infine, gli Stati membri
dovranno garantire, con mezzi propri, il tempestivo blocco dei
siti contenenti materiale pedopornografico. Spesso si tratta di
siti ubicati al di fuori del territorio continentale, quindi
molto difficili da eliminare. Per quanto riguarda la tratta, le
norme proposte dalla Commissione europea obbligheranno gli Stati
membri ad intervenire su tre fronti: l'azione penale contro i
responsabili della tratta, la protezione delle vittime e la
prevenzione dei reati. L'Europa si dotera' anche di un
"coordinatore antitratta" che dovra' rendere piu' incisiva la
politica e relazionarsi con i paesi coinvolti. La proposta vuole
allineare le legislazioni europee e rendere possibile che gli
autori del reato siano perseguiti anche se hanno commesso il
fatto all'estero. Le vittime riceveranno alloggio e cure mediche
in modo da potersi ristabilire e da non avere paura di
testimoniare contro gli autori dei reati.
Riceveranno, inoltre, consulenza giuridica nel corso dell'intero
procedimento, anche ai fini di una domanda di indennizzo.Per fare
di piu' sul fronte della prevenzione della tratta, la proposta
prevede azioni volte a sensibilizzare le vittime potenziali circa
i rischi che corrono e i funzionari pubblici su come individuare
le vittime e occuparsene adeguatamente; chiede inoltre
l'applicazione di sanzioni contro chi ricorre al lavoro o alle
prestazioni di una persona sapendo che questa e' vittima della
tratta e istituisce organismi negli Stati membri per monitorare
l'attuazione di queste azioni. La proposta della Commissione
sara' esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei
Ministri dell'UE e, una volta approvata, dovra' essere recepita
nelle normative nazionali. La Commissione potra' verificare che
gli Stati membri recepiscano correttamente la normativa dell'UE
nei loro ordinamenti e portare dinanzi alla Corte di giustizia i
paesi che non lo fanno.
(Wel/ Dire)