REGGIO EMILIA, MOROSI A SCUOLA: 6,6% NON PAGA LE RETTE
ISTITUZIONE: NEL 2009 BILANCIO IN UTILE PER 2 MILA EURO.
(DIRE - Notiziario Minori) Reggio Emilia, 22 apr. - Per effetto
della crisi sono sempre di piu' le famiglie di Reggio Emilia che
non riescono a far fronte ai costi delle rette scolastiche per i
figli. Il tasso di morosita' infatti e' salito nell'anno
scolastico 2009/2010 al 6,6%, contro il 5,4% del precedente
2007-2008. Tradotto in numeri si parla di 342 mila euro di
insoluti verso l'Istituzione nidi e scuole di infanzia, su una
fatturazione complessiva alle famiglie di 5,1 milioni. A fornire
il dato- aggiornato al 30 marzo- e' la stessa presidente
dell'Istituzione Claudia Giudici che ha illustrato ieri in
commissione Scuola in Comune il bilancio consuntivo dell'ente nel
2009.
Se si scompone la cifra della morosita' declinandola sui
diversi ordini di scuola- nidi, scuole di infanzia comunali e
scuole statali- emerge inoltre che il tasso piu' basso di
insoluto delle famiglie, 4%, si registra nei nidi, sale al 6%
nelle scuole di infanzia comunali, mentre la morosita' piu' alta
si riscontra nelle scuole statali dove e' pari al 16,7%. "La
morosita' sulla fatturazione vede un progressivo aumento che
pero' c'era gia' stato negli anni precedenti- commenta Giudici-
ed e' piu' bassa nei nidi perche' la presenza di 11 fasce di
reddito consente di creare un sistema piu' aderente alle
condizioni di reddito delle famiglie. Inoltre sicuramente, quando
si fa la scelta del nido, l'elemento economico e' considerato
ancora prima di fare la domanda". Per il 2010, informa la
presidente, "abbiamo messo a punto una serie di azioni per
recuperare l'insoluto tra cui anche una serie di colloqui con le
famiglie morose per condividere dei piani di rientro da attuarsi
il 30 luglio".
Le difficolta' delle famiglie trovano riscontro anche nel numero
di quanti hanno usufruito della misura anticrisi preposta e
chiesto il ricalcolo dell'Isee in seguito ad una diminuzione del
reddito familiare- cassa integrazione, perdita del lavoro di uno
dei genitori, lavoratori autonomi che si sono visti ridurre il
fatturato- con conseguente adeguamento della retta contributiva.
Si tratta ad oggi di 421 famiglie, con picco ad ottobre, su cui
Giudici commenta: "Nei nidi c'e' uno spostamento verso le fasce
di contribuzione piu' basse, ma questo impatto e' ancora piu'
evidente nelle scuole di infanzia, in particolare quelle statali
che hanno storicamente una frequenza e una utenza nettamente piu'
debole". La rimodulazione delle rette ha come riflesso
sull'Istituzione un minore introito di 76 mila euro, a cui si
aggiungono 77 mila euro di maggiori costi delle convenzioni con
le cooperative per i conguagli delle rette, che vengono pero'
integrati da un contributo della Fondazione Manodori per 140 mila
euro.
Quanto al rendiconto 2009, l'Istituzione chiude il bilancio
con un utile di poco piu' di 2 mila euro. Il patrimonio netto si
attesta su circa 50 milioni e i trasferimenti del Comune
aumentano di circa un milione rispetto al 2008, passando a 22
milioni. Tra le spese quelle che registrano il maggior aumento
sono quelle relative al personale, da 16 milioni nel 2008 a 16,6
milioni nel 2009. Spiega Giudici: "L'aumento e' dato da un
adeguamento contrattuale e dal fatto che abbiamo nuove unita'
nella scuola del centro Malaguzzi. Inoltre sottolineo che il
personale dell'Istituzione lavora 36 ore a settimana al contrario
delle 35 ore di molti Comuni e quando ha potuto farlo lo ha
scelto sindacalmente".
Ultimo aspetto, quello dei criteri di accesso che, anche sulla
scorta di una forte campagna della Lega Nord, sono stati
rivisitati tra novembre e dicembre da una commissione di genitori
insegnanti e dirigenti dell'Istituzione. "Abbiamo deciso di
effettuare controlli su una percentuale effettiva del 20% delle
domande di iscrizione, e inoltre anticiperemo il monitoraggio
dell'applicazione, che prima veniva effettuato ad ottobre a
giugno, cioe' prima della chiusura dell'anno scolastico", chiude
la presidente.
Proprio sui criteri interviene anche il consigliere comunale
della Lega Nord Andrea Parenti, che ha monitorato circa un
migliaio di domande di iscrizione pervenute ad oggi
all'Istituzione: "Siamo moderatamente soddisfatti- dice Parenti-
del ruolo importante che abbiamo avuto nel migliorare meccanismi
di iscrizione politicamente assurdi e mal gestiti. Forse per la
prima volta da molti anni, gli extracomunitari non passano
davanti agli italiani nell'accesso agli asili di Reggio. Infatti
il punteggio medio alle famiglie italiane e' di 28,7 punti contro
quello delle famiglie straniere di 26 punti. E questo, nonostante
i punti extra da recente immigrazione e l'operato dei servizi
sociali, che ancora una volta pare essere principalmente rivolti
agli stranieri (su 59 posizioni segnalate, oltre tre quarti sono
per loro). Per quanto ci riguarda, attenderemo la fine del
procedimento di iscrizione, la pubblicazione di tutte le
graduatorie definitive e degli importi delle rette, prima di
avanzare ulteriori proposte di modifica".
(Wel/ Dire)
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