PEDOFILIA, PREVENZIONE A ROMA CON 'SEMBRA UN GIOCO'
INIZIATIVA NELLE SCUOLE, PROMOSSA DA PROVINCIA E MUNICIPIO XI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 apr. - Educare i bambini a
riconoscere e a diffidare del comportamento dei pedofili diventa
un gioco. E' questo l'obiettivo dell'iniziativa 'Sembra un
gioco...', promosso dalla Provincia di Roma, dal Municipio XI e
finanziato dal dipartimento Pari opportunita' della presidenza
del Consiglio dei ministri. Attraverso alcune simulazioni di
approccio da parte di un finto pedofilo, sono stati studiati i
comportamenti di 438 bambini appartenenti a quattro diversi
istituti del territorio provinciale, e sono stati condotti a
riconoscerne le situazioni potenzialmente critiche.
"Uno dei motivi principali del nostro progetto- spiega Roberta
Sacchi, presidente della cooperativa Tre, associazione ideatrice
dell'iniziativa- e' mettere l'accento su come l'adulto tenti, tra
i suoi approcci, di farlo passare come un gioco. E' davvero
facile convincere un bambino ad allontanarsi dal gruppo e dalla
figura di riferimento. E non servono neanche caramelle, men che
meno drogate, ne' giocattoli o cuccioli. Basta giocare, o basta
chiedere loro di giocare".
Secondo i risultati illustrati da Roberta Sacchi, solo 99 bambini
su 438 hanno fornito una risposta alla domanda su chi sia un
pedofilo, e di questi solo 39 hanno dato una definizione simile a
quella reale. Inoltre, nonostante gli alunni fossero consci del
pericolo insito nel dare confidenza a sconosciuti, nella prima
simulazione di avvicinamento da parte del pedofilo, il 61,1%
accettava di andare con lui in un luogo appartato. Tuttavia,
nella prova successiva, questo valore era gia' sceso al 24,4%.
"E' bastato dar loro il primo input- ha affermato il presidente
della cooperativa Tre- per ottenere un risultato diverso".
Secondo Claudio Cecchini, assessore alle Politiche sociali
della Provincia di Roma, quello della pedofilia e' un problema
delicato "che va al di la' dei fatti che stanno sui giornali in
questo periodo, che ne mostrano solo un aspetto. Purtroppo, di
pedofili in giro, indipendentemente da quei sacerdoti coinvolti,
ce ne sono comunque". Cecchini ammette che occorre "aiutare i
bambini ad accorgersi di quei segnali che possono sembrare
normali, ma che invece sono pericolosi", ed e' proprio in
quest'ottica che si e' voluto, attraverso i meccanismi del gioco,
"attrezzare oltre 400 bambini a riconoscere i campanelli
d'allarme relativi ad atteggiamenti non consoni e ambigui da
parte degli adulti".
(Wel/ Dire)
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