(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 apr. - In Italia il consumo
di alcol non registra grandi variazioni, ma aumentano i
consumatori occasionali. È quanto emerge dai dati diffusi
dall'Istat, relativamente al consumo di alcolici per la
popolazione di 11 anni e piu'. I dati raccolti riguardano un
campione di circa 19 mila famiglie per un totale di 49 mila
persone.
Emerge, dalla ricerca, che se la diffusione del consumo di
alcol e' sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, cambia il
modello del consumo tradizionale. Se da un lato, secondo quanto
pubblicato dall'Ocse, nel 2007 l'Italia si colloca nei posti piu'
bassi della graduatoria europea per consumo procapite di alcol,
dall'altro aumentano le persone che sono passate progressivamente
a bere alcolici al di fuori dei pasti con frequenza
prevalentemente occasionale.
Se si prendono in considerazione le persone di 14 anni e piu',
tra il 1999 ed il 2009 la quota di consumatori di bevande
alcoliche e' sostanzialmente stabile (intorno al 70%). Si e'
ridotta la quota di consumatori giornalieri, mentre e' aumentata
quella dei consumatori occasionali e quella del consumo di
alcolici fuori dai pasti. Il cambiamento e' ancora piu' evidente
tra le donne: infatti, la quota di donne che consuma bevande
alcoliche fuori dai pasti registra un incremento del 23,6%
(contro il 6,2% dei maschi), mentre decresce del 24,4% (contro il
-11,9% dei maschi) quella di consumatrici giornaliere.
Il passaggio a un diverso modello di consumo risulta piu'
evidente tra i giovani e gli adulti fino a 44 anni, sempre con
maggiore intensita' tra le ragazze e le giovani donne, per le
quali le variazioni percentuali vanno da +44,8% a +8,6% per il
consumo fuori pasto (contro variazioni per i maschi da +27% a
+13,3%) e da -62,5% a -35,8% per il consumo giornaliero (contro
variazioni per i maschi da -46,6% a -19,1%).
C'e' un cambiamento, tra i consumatori, anche per quanto riguarda
il tipo di bevande consumate. Accanto alla riduzione dei
consumatori di solo vino e birra, aumentano quelli che consumano
anche altri alcolici come aperitivi, amari e superalcolici. I
cambiamenti nel tipo di bevanda assunta riguardano soprattutto i
giovani fino a 24 anni e, in misura minore, gli adulti fino a 44
anni, senza differenze di genere rilevanti. Si riduce la quota di
quanti bevono solo vino e birra (-50,5% tra 14-17 anni, -31,5%
tra 18-24 anni e -14,1% tra 25-44 anni), mentre aumenta quella di
chi consuma, oltre a vino e birra, altri alcolici quali
aperitivi, amari e superalcolici (+18,5% tra 14-17 anni, +12,3%
tra 18-24 anni e +1,9% tra 25-44 anni).
Sempre per quanto riguarda le abitudini, negli ultimi 7 anni
circa, quindi dal 2003, e' ormai una realta' la quota di coloro
che sono coinvolti nel binge drinking, cioe' il consumo di 6 o
piu' bicchieri di bevande alcoliche in una unica occasione: e'
infatti ormai un dato stabile. Particolarmente a rischio sono i
minorenni. Anche se i cambiamenti in atto nelle modalita' di
consumo sono maggiormente evidenti tra i giovani di 18-24 anni,
non va sottovalutata la forte crescita del consumo di alcol fuori
pasto tra gli adolescenti. Considerando la fascia di eta' tra i
14 e i 17 anni, tra il 1999 e il 2009 questa modalita' di consumo
di bevande alcoliche passa dal 15,4% al 18,9%. Il consumo di
alcol fuori pasto cresce maggiormente per le ragazze (dal 12,8%
al 17,4%), ma rimane piu' diffuso tra i maschi, per i quali passa
dal 18% al 20,4%. Inoltre e' elevata la quota di consumatori
praticamente ancora bambini: nella fascia di eta' compresa tra
gli 11 e i 15 anni il 18,5% tra i maschi e il 15,5% tra le
femmine dichiara di aver consumato una o piu' bevande alcoliche
almeno una volta nell'anno.
(Wel/ Dire)