PER LA RACCOLTA FONDIA IN FAVORE DI "FONDAZIONE ABIO ITALIA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 apr. - Ritorna "Trenta Ore
per la Vita" che, da oggi al 25 aprile, sara' presente
all'interno dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali
Rai con la campagna di raccolta fondi a favore di "Fondazione
Abio Italia Onlus", per rendere meno traumatico l'impatto dei
bambini e degli adolescenti con l'ospedale e, al fianco degli
oltre 5 mila volontari Abio, accompagnarli con un sorriso insieme
ai loro genitori, nel percorso di cura. In particolare, il
progetto "Il compito di prendersi cura" prevede interventi sui
tre reparti pediatrici degli ospedali San Carlo di Milano,
Cardarelli di Napoli e policlinico Paolo Giaccone di Palermo, per
renderli a misura di bambino sulla base dei principi Abio.
"Sappiamo che puo' essere un'esperienza molto difficile per un
bambino o un adolescente entrare in ospedale e conoscere, forse
per la prima volta, il dolore, la paura, l'angoscia - commenta
Rita Salci, presidente dell'Associazione Trenta Ore per la Vita -
La malattia modifica la sua vita e quella della sua famiglia e
puo' lasciare il segno per sempre". "Un ospedale a misura di
bambino e' da sempre uno dei nostri obiettivi" - dichiara Regina
Sironi, segretario generale di Fondazione ABIO Italia - Grazie
all'Associazione Trenta Ore per la Vita, e grazie a tutti coloro
che crederanno nei nostri progetti, i bambini e gli adolescenti
di tutta Italia potranno ricevere il sorriso di un volontario
Abio ed essere ricoverati in ambienti pensati appositamente per
loro".
Testimonial dell'evento sara' la showgirl Lorella Cuccarini:
"Anche quest'anno porto in video la mia testimonianza come madre
- spiega - nella scorsa edizione ho conosciuto tante donne
africane sieropositive in stato di gravidanza. Quest'anno saro'
al fianco di tante donne italiane che vivono l'incubo di un
figlio ricoverato in ospedale. La malattia di un bambino colpisce
un'intera famiglia. In modo particolare la mamma che spesso deve
dividersi tra il figlio ricoverato e gli altri che rimangono a
casa. Con tante questioni pratiche da risolvere e un dolore
silenzioso nel cuore."
(Wel/ Dire)