(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 8 apr. - Aveva chiesto di
scontare gli arresti domiciliari in una parrocchia della
provincia di Bologna, il pedofilo arrestato nel maggio del 2009
che dopodomani verra' giudicato in rito abbreviato dal gup Andrea
Santucci con l'accusa di violenza sessuale su un ragazzino di 12
anni. Ed e' proprio alla vigilia del processo per gli abusi che
si scopre dell'esistenza di questa richiesta del pedofilo (a cui
era favorevole il parroco) che venne pero' duramente stoppata
tanto dalla Procura quanto dalla Curia di Bologna, a cui il pm
Alessandra Serra segnalo' l'accaduto. La richiesta dell'arrestato
risale all'autunno 2009 (l'uomo venne arrestato a maggio
dell'anno scorso in una frazione nel bolognese) e arrivo' in
Procura accompagnata dalla lettera di un parroco della provincia
di Bologna (in un paese diverso da quello dell'arresto) che si
diceva disponibile a ospitare l'uomo: i due, era la motivazione
alla base della richiesta, erano amici. L'uomo, di mezza eta',
chiedeva i domiciliari perche' gravemente malato di cuore.
Il pm Serra segnalo' subito il caso al vescovo vicario Ernesto
Vecchi, sottolineando l'inopportunita' della situazione che si
sarebbe venuta a creare, a maggior ragione perche' la parrocchia
che avrebbe accolto il pedofilo e' molto vivace e ricca di
attivita' per bambini e ragazzi. L'intervento della Curia non si
fece attendere: monsignor Vecchi rispose rapidamente al
magistrato, dicendosi pienamente d'accordo sull'inopportunita'
della situazione. Tra l'altro, la Curia informo' la Procura del
fatto che il parroco, prima di darsi disponibile, non aveva
chiesto nessuna autorizzazione, come invece vuole la procedura in
queste situazioni.
L'intervento della Curia ha chiuso la vicenda: a stretto giro
dalla risposta di Vecchi al pm, infatti, il parroco revoco' la
propria disponibilita' a ospitare l'arrestato e cosi' non se ne
fece piu' nulla. Il pedofilo, successivamente, ottenne comunque
gli arresti domiciliari, motivati con il suo grave stato di
salute, ma nella sua casa privata, dove vive con una figlia
adulta. Dopodomani sara' giudicato in rito abbreviato dal gup
Santucci: a far arrestare l'uomo, nel giugno 2009, fu la denuncia
del ragazzino di 12 anni vittima delle attenzioni dell'uomo.
La violenza sul ragazzo avvenne un giorno in cui il 12enne si
trovava a casa dell'uomo: andava a giocare abitualmente li', come
facevano altri ragazzini, perche' il pedofilo era un uomo di
fiducia, conosciuto da tutti nel piccolo paese del bolognese e
legato alla parrocchia. Il ragazzino, subito dopo la violenza,
corse a casa e racconto' tutto alla madre, che si precipito' dai
Carabinieri a a fare denuncia: l'uomo venne arrestato e fini' in
carcere. Nei mesi successivi presento' la richiesta di scontare
la custodia cautelare ai domiciliari, a fronte del suo stato di
salute. Li ha ottenuti alla fine di novembre.
(Wel/ Dire)