BOOM ASPIRANTI ENOLOGI, +86% ALUNNI IN AGRARIE DEDICATE
87% GIOVANI RIMANE IN ITALIA, IL 13% SI TRASFERISCE ALL'ESTERO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 apr. - "Sono sempre di piu' i
giovani italiani che per i propri studi scelgono le piu'
importanti scuole enologiche del Belpaese - da San Michele
all'Adige ad Alba, da Conegliano Valdobbiadene agli istituti
agrari di Roma, Siena, Ascoli Piceno e Bolzano - dove, negli
ultimi cinque anni le iscrizioni fanno registrare una tendenza in
forte crescita (nell'86% dei casi) o comunque stabile (14%), con
oltre 650 studenti iscritti ai corsi di studi (80% italiani, 20%
stranieri), tra cui piu' di 120 specializzandi in viticoltura ed
enologia, spinti per lo piu' dal fatto di avere alle spalle
un'impresa di famiglia, ma non solo".
Ecco la fotografia degli istituti agrari in Italia, i cui
studenti saranno i protagonisti del convegno 'I mestieri del vino
tra tecnologia, tradizione, territorio e tutela della salute',
promosso da Citta' del Vino e Coldiretti dopodomani a Vinitaly,
alla presenza del ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Secondo i dati Citta' del Vino/Censis Servizi, a diplomarsi in
enologia e' il 90% degli studenti, il 46% prosegue gli studi
all'universita' e il 44% si laurea in una disciplina legata al
vino. E poi? La maggior parte trova lavoro nel mondo del vino
(41%), nell'azienda di famiglia con un ruolo imprenditoriale
(20%), nei servizi alle imprese (19%), nell'insegnamento (9%) e
nella pubblica amministrazione (8%), mentre il 10%, alla fine,
cambia settore. Di questi, l'87% rimane in Italia, mentre il 13%
si trasferisce in un altro Paese.
I tanti mestieri del mondo del vino, che alimentano l'ampiezza
dell'offerta della vitivinicoltura italiana, "si fondano su
conoscenze e gesti tradizionali di vendemmia e lavoro in cantina,
ma vantano, oggi, contenuti professionali innovativi- segnalano
da Vinitaly- dalla ricerca scientifica alla promozione turistica,
dalla filosofia del wellness e del benessere per la salute, fino
al web e alle tecnologie a basso impatto ambientale, richiedono
notevoli capacita' organizzative e gestionali e mobilitano
risorse e competenze diverse ed articolate".
Secondo un'indagine Coldiretti/Swg sull'imprenditoria
giovanile in agricoltura, "piu' di 100.000 sono le aziende in
Italia guidate dagli under 35 (oltre un quinto di quelle
europee), delle quali il 25% a conduzione femminile, con una
superficie media di 9,4 ettari (oltre 54% in piu' della media
nazionale) e un fatturato medio di 18.720 euro (75% in piu' della
media nazionale)". Per "2 giovani su 3", per "crescere e
svilupparsi le imprese agricole dovranno puntare soprattutto
sulla trasformazione aziendale e sulla vendita diretta dei
prodotti (67%), ma anche guardare ai servizi ricettivi e
turistici (19%) e, solo al terzo posto, concentarsi sulla
produzione (14%)".
(Wel/ Dire)
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