(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - Introdurre nella legge
italiana un esplicito divieto alle punizioni corporali sui
bambini. A chiederlo e' Save the children che ha presentato un
manifesto sul tema. Per ora l'unico riferimento esplicito nella
normativa, oltre agli articoli di legge che vietano violenze e
maltrattamenti, e' una sentenza della Cassazione del 16 maggio
del 1996 che afferma l'uso illecito delle punizioni corporali
come metodo educativo. Un provvedimento ormai datato, secondo
l'organizzazione per i diritti dei minori, che andrebbe adeguato.
Un disegno di legge ad hoc, sollecitato dalla stessa Save the
children, e' stato presentato a dicembre 2009 dalla senatrice
Emanuela Baio. "Il nostro provvedimento insiste sia a livello
penale che civile. Vogliamo inserire nell'articolo 147 del codice
civile la definizione di punizione corporale e abolire l'articolo
571 del codice penale, che parla di abuso dei mezzi di
correzione, per sostituire questa definizione obsoleta con una
piu' adeguata - sottolinea Baio -. Ci auguriamo che la nostra
iniziativa possa accogliere il favore anche dei rappresentati
delle altre forze politiche per arrivare a una definizione al
piu' presto."Anche Laura Allegrini, segretario della Commissione
parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, sottolinea
l'esigenza di un adeguamento legislativo. "Bisogna trovare un
punto di sintesi, facendo in modo pero' che non s creino
incertezze - avverte -. Abolire tout court l'articolo 571 del
codice pensale potrebbe creare infatti un ulteriore vulnus".
Secondo Simonetta Martone, capo di gabinetto per le Pari
opportunita', prima della legge bisogna pensare a un cambiamento
del costume e fa partire una campagna di sensibilizzazione che
spieghi ai genitori i danni di un'educazione violenta. "Abbiamo
un sistema giuridico integrato e complesso che tutela i minori,
anche se non completamente- ha detto-. Il problema e' l'estrema
onnipotenza del giudice che e' comunque portatore di un suo
vissuto personale. Nel caso dei bambini rom, per esempio, che
vivono in un contesto di violenza molto elevata, questo sistema
viene tollerato e accettato. Non credo sia razzista dire che in
virtu' delle differenze etniche vengono accettati comportamenti
anche molto distorti". I disegni di legge presentati in
Parlamento sono secondo Martone spesso contrastanti, perche' il
tema e' complesso e al di la' dei rischi da punizioni corporali,
esistono anche i danni causati da un' educazione troppo
permissiva. Angelo Mari, direttore generale dell'ufficio per le
Politiche per la famiglia, ha inoltre sottolineato che espliciti
riferimenti alle punizioni corporali verranno inserite nel Piano
infanzia, i cui lavori ripartiranno a breve.
(Wel/ Dire)