SCUOLA, MINISTERO: LA RESISTENZA RIENTRA NEI PROGRAMMI
'NESSUNA CENSURA, DIBATTITO NON SI ARENI SU POLEMICA NON VOLUTA'
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - La Resistenza lasciata
fuori dai programmi di storia dei licei? No, era solo
"implicita", sotto la voce 'Formazione e tappe dell'Italia
Repubblicana'. Ma vista la montagna di polemiche scoppiate
attorno al caso della Resistenza 'desaparecida' il ministero
dell'Istruzione, o meglio gli esperti che hanno elaborato gli
obiettivi di apprendimento per le nuove superiori, hanno deciso
di correggere il tiro.
Nei programmi e' stata inserita una voce ad hoc, 'L'Italia dal
Fascismo alla Resistenza e le tappe di costruzione della
democrazia repubblicana', che dovrebbe placare gli animi
esplicitando la necessita' di studiare questo periodo. A
spiegarlo e' una nota fatta pubblicare da Max Bruschi,
consigliere del ministro, nonche' capo della cabina di regia sui
nuovi licei, sul sito dedicato alla riforma. "Per evitare che il
dibattito si areni in una polemica non voluta", si legge nella
nota, e' stato "dato spazio specifico negli Osa (Obbiettivi
specifici di apprendimento, ndr) del quinto anno alla lotta di
Liberazione". Le Indicazioni di storia, comunque, fanno notare
dal ministero "sono nate da un confronto su una bozza iniziale
che ha coinvolto moltissimi docenti (e alcuni noti storici) di
tutte le provenienze culturali e politiche. Sono state portate,
assieme alle altre Indicazioni, al confronto con le associazioni
del mondo della scuola, composte da lettori talmente attenti da
segnalarci alcuni refusi e sono state commentate da numerosi
esperti, che si sono in particolare confrontati sullo spazio dato
al Novecento".
Nessuno, pero', ha sollevato il problema Resistenza, dicono
dal ministero, "considerandola tema assolutamente necessario ed
ovviamente implicito tanto nella trattazione della seconda guerra
mondiale, quanto nella costruzione dell'Italia repubblicana".
Del resto, esplicita la nota ministeriale, "neppure le
indicazioni per il curricolo per il primo ciclo promulgate dal
ministro Fioroni facevano alcuna menzione specifica della
Resistenza neppure nella premessa ('l'analisi del mondo
contemporaneo reclama uno spazio educativo preciso: le guerre
mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocraziaa''),
ritenendola compresa nella seguente indicazione: 'L'alunno
conosce i momenti fondamentali della Storia italiana, dalle forme
di insediamento e di potere medioevali alla formazione dello
stato unitario, alla formazione della Repubblica'". Il ministero
chiarisce che non c'e' stato "nessun tentativo censorio, che
sarebbe quantomeno stolto e appartenente a una cultura lontana
anni luce da tutti coloro i quali si sono occupati, a vario
titolo, delle Indicazioni".
(Wel/ Dire)
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