(DIRE - Notiziario Minori) Milano, 1 apr. - Espulsi anche con i
figli in Italia. Redattore Sociale ha raccolto la storia di due
emigrati detenuti nel centro di identificazione e espulsione di
via Corelli, a Milano. K. e' in Italia dal 2000, A. dal 2001.
Entrambi in Italia hanno una bambina. Ed entrambi saranno
espulsi, perche' - come ribadito dalla sentenza dell'11 marzo
scorso della Corte di Cassazione, la tutela delle frontiere
prevale sulle esigenze di tutela dei minori.
La figlia di K. ha sei anni, e oggi vive a Napoli con i nonni.
La mamma invece si trova a Mantova, dove ha trovato lavoro. K.
non la vede da due anni, da quando nel 2008 fini' in carcere. Lui
che in Europa era arrivato nel 2000, con un visto turistico per
la Francia, si era messo a posto con i documenti di soggiorno con
la sanatoria Bossi-Fini del 2002. Nel frattempo si era fidanzato
con un'italiana e avevano avuto la bambina. Poi pero' il permesso
di soggiorno gli e' stato ritirato. Era il 2007. Lavorava come
tornitore in una ditta del bresciano, il contratto scadeva a
ottobre, e non venne rinnovato. Cosi' a novembre, si ritrovo'
nella clandestinita'. Quattro mesi dopo, il 20 marzo 2008, veniva
arrestato con una carta di credito falsa e condannato a due anni
per truffa e ricettazione. Sara' presto rimpatriato in Ghana, e
l'ingresso in Italia gli sara' vietato per i prossimi dieci anni.
La figlia la rivedra' quando di anni lei ne avra' 16.
A. invece di figli ne ha cinque e uno in arrivo. I primi quattro
rimasero in Senegal quando, nel 2001, lui parti' per l'Italia.
Viveva a Fermo, nelle Marche, dove lavorava come muratore. La
moglie, anche lei senegalese, l'ha raggiunto tre anni fa in
Italia. E il 24 giugno 2009 e' nata la quinta bambina, che oggi
ha nove mesi. E la prossima nascera' in autunno. La moglie di A.
infatti e' di nuovo incinta. Glielo ha comunicato al telefono la
settimana scorsa. Ha lasciato la casa a Fermo, per trasferirsi
dal fratello a Brescia, dove si sente piu' sicura. Si' perche'
nemmeno lei ha il permesso di soggiorno. A. non riesce a stare
tranquillo. Lei e' incinta e puo' avere bisogno del medico, ma ha
paura di uscire di casa e di andare in ospedale, ci racconta.
Anche lui probabilmente sara' espulso. La sentenza della
Cassazione non lascia dubbi sull'interpretazione della legge. E
in Italia non lascera' solo la moglie, la figlia neonata e il
nascituro, ma anche un credito di 27.000 euro per lavori di
muratura che deve ancora riscuotere da una ditta marchigiana.
(Wel/ Dire)