(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 set. - La nascita di un Albo dei tutori volontari del Lazio. Punta a questo obiettivo il protocollo d'intesa siglato lo scorso 27 luglio tra il Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza del Lazio, Francesco Alvaro, e il presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Melita Cavallo. Una misura concordata che si rende necessaria a causa del sempre piu' elevato numero di minori privi di supporto familiare, in particolare quelli stranieri presenti in Italia, senza assistenza e con la necessita' per l'autorita' giudiziaria minorile di affidarli a un tutore (spesso gli assistenti sociali, dopo il passaggio 'burocratico' dell'affidamento ai sindaci), con i genitori naturali dichiarati decaduti dalla potesta'. L'accordo di collaborazione che punta a istituire la figura del tutore volontario prevede una serie di linee guida e disposizioni, prima tra tutte la formazione e la preparazione dei tutori stessi. Il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, infatti, si impegna a costituire l'Albo e a organizzare dei corsi di formazione, avvalendosi della collaborazione dell'Unicef e di Save The Children. Una volta superati positivamente i corsi, i nominativi verranno inseriti nel neo costituito Albo dei tutori volontari insieme ai dati personali, l'attivita' svolta e l'esperienza maturata in campo minorile. L'Albo diverra' quindi un prezioso strumento per il Tribunale dei minori, che potra' attingervi ogni qual volta si renda necessaria la nomina di un tutore per un bambino o un ragazzo. "Oggi- spiega Alvaro- la procedura prevede che il minore venga affidato dal giudice a carico del sindaco del comune interessato, e da questi in seconda battuta a un assistente sociale appositamente nominato. L'intesa, una volta attuata, consentira' invece di bypassare gli uffici comunali e rivolgersi direttamente al registro dei tutori volontari", che non potranno esercitare piu' di dieci tutele contemporaneamente. Lo scopo del progetto e' quindi mettere in piedi una rete regionale di persone competenti, motivate e disponibili ad assumere l'incarico di tutore legale di un minore. Non sempre, infatti, le persone nominate dagli organi giudiziari riescono ad assolvere in pieno al compito loro affidato: questo perche' si tratta di individui che ricoprono carichi istituzionali nel territorio di residenza del minore interessato. Persone professionalmente o istituzionalmente gia' molto impegnate per poter svolgere al meglio un compito cosi' delicato, con il rischio di produrre piu' effetti negativi che benefici sull'educazione e la cura. Con la figura del tutore volontario, invece, si potrebbero migliorare la qualita' delle tutele e incrementare le attenzioni rivolte al soggetto. Cosi' facendo viene aggirata anche un'altra difficolta', quella che deriva dal divieto di assumere l'incarico di tutori per i direttori e gli operatori di strutture tutelari, disposto dall'articolo 3 della Legge 149/2001 che riduce cosi', a ragione, la disponibilita' di possibili tutori. L'effettiva messa in pratica del protocollo siglato dal Garante per l'infanzia e il Tribunale dei minori "e' prevista entro il 2010 ma l'iter deve conoscere ancora alcuni passaggi burocratici, da concordare con le amministrazioni locali", precisa Alvaro. Il protocollo e' gia' attivo dal 2005 nel Veneto, dove e' stata presentata come una vera innovazione. Proteggere e tutelare i minori, infatti, non deve essere solo compito e dovere delle istituzioni, ma anche una responsabilita' per la comunita'. (Wel/ Dire)