DALL'ALTERNANZA AULA-LAVORO ALL'ISTRUZIONE TECNICO-PROFESSIONALE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 set. - Mettere in
collegamento i giovani con il mondo del lavoro gia' dai banchi di
scuola, ristrutturare l'istruzione tecnico-professionale,
promuovere le esperienze di alternanza scuola-lavoro, ripensare
l'universita' dandole un profilo piu' professionalizzante,
promuovere tra le imprese l'uso dei dottori di ricerca,
rilanciare i contratti di apprendistato. Sono i punti del piano
in sei mosse per favorire l'occupazione giovanile presentato a
palazzo Chigi dai ministri Mariastella Gelmini (Istruzione) e
Maurizio Sacconi (Welfare).
Si tratta di un "lavoro di medio periodo", anticipano i due
ministri, ma "bisogna cominciare". L'obiettivo e' mettere i
giovani in condizione di fare scelte consapevoli per il loro
futuro con in anticipo rispetto a quanto avviene oggi di dare una
smossa alla cosiddetta generazione "ne'-ne'": niente lavoro e
niente studio oppure tutti e due ma con poca convinzione. Tra i
due ministeri sara' attivata una "cabina di regia" con tre esperi
che seguiranno lo sviluppo del piano.
"Far ripartire l'integrazione tra apprendimento e lavoro e'
fondamentale in un paese in cui si e' creata nel tempo una
frattura fra istituzioni educative e imprese- spiega Sacconi- un
fenomeno che ha generato due patologie: l'uscita precoce dal
sistema educativo e l'ingresso tardivo nel mercato del lavoro".
La crisi e il precariato "non sono ascrivibili solo al mamercato
del lavoro- aggiunge Gelmini- ma anche ad una offerta formativa
che non e' calibrata su esigenze reali, scuola e universita'
debbono uscire dalla loro autoreferenzialita' e finalizzare
l'offerta all'occupazione".
Scuola e universita', dunque, dovranno cambiare, essere meno
"autoreferenziali" e guardare di piu' alle imprese "senza che si
gridi alla privatizzazione", avverte Gelmini confortata dai dati:
le proiezioni al 2020 vedono l'Italia in una posizione di grave
difficolta' rispetto alle prospettive occupazionali e di crescita
e intanto le imprese segnalano la mancanza sul mercato di 180
mila tecnici intermedi. Inoltre, in Italia la dispersione
scolastica e' al 19% contro il 10% dell'Europa e i giovani escono
in media dall'universita' a 27 anni. "Il governo non vuole
restare inerte", conferma il ministro dell'Istruzione.
Le sei linee presentate oggi "corrispondono ad azioni gia' in
corso- specifica Sacconi- ma su cui, per la prima volta, si crea
una sinergia tra due ministeri". Sara' anche convocato un "tavolo
con le parti sociali- continua- per discutere di tutto questo".
Intanto le universita' saranno finanziate per implementare i
servizi di placement, di ricerca del lavoro e si cerchera' di
diffondere l'apprendistato anche per la alte professionalita'
potrebbero usufruire di questi ultimi "anche i dottori di
ricerca". Mentre i voucher per regolarizzare il lavoro breve (il
baby sitting del sabato, ad esempio) degli under 25 saranno
"presto disponibili in tabaccheria".
(Wel/ Dire)