(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sull'universita' del ministro Mariastella Gelmini. La figura del ricercatore diventa a tempo determinato, cambiano le modalita' di elezione dei rettori, arrivano il fondo per il merito degli studenti piu' bravi e anche i codici etici anti-parentopoli. Si cambia registro, dunque, entro 180 giorni le universita' dovranno rivedere i loro statuti, snellire Consigli di amministrazione e Senato accademici, ridurre le facolta', inserire personale esterno nei nuclei di valutazione. E, soprattutto, non ci saranno piu' i vecchi concorsi interni che permettevano ai baroni di piazzare i loro candidati. Mentre per i prof scatta l'obbligo di fare 1.500 ore all'anno, di cui 350 dedicate alla didattica. Il ddl si compone di 27 pagine e 15 articoli che toccano anche il problema dei crediti extrauniversitari (saranno al massimo 12 non piu' 60) e quello dei lettori di scambio stranieri che vengono ripristinati. RETTORI A TEMPO ELETTI DAI PROF - Le universita' avranno sei mesi per mettere mano agli statuti e rivedere la loro governance. Se non lo faranno avranno tre mesi di deroga, poi, pero', scatta il commissariamento. Senati accademici e Cda dovranno essere piu' snelli. I rettori potranno restare in carica al massimo otto anni e cambiano le modalita' di elezione: saranno scelti con voto ponderato dei soli docenti. Facolta' e dipartimenti dovranno essere semplificati: le prime potranno essere al massimo 12 negli atenei piu' grandi. Per evitare sdoppiamenti gli atenei vicini possono federarsi. Seguono le novita' contenute nel ddl: PIU' SOLDI A MERITEVOLI (PROF E STUDENTI) - Al ministero dell'Economia sara' creato un fondo per il merito degli universitari che eroghera' borse e buoni, ma non a pioggia: per accedere bisognera' partecipare a dei test nazionali. I soldi si possono usare anche per mantenersi negli studi, per non perdere le borse bisognera' essere in regola con gli esami. Sono previsti prestiti d'onore. Sara' studiato anche un sistema di incentivi per gli atenei migliori con un rafforzamento della valutazione anche sulle politiche di reclutamento. Saranno valutati anche docenti e ricercatori: chi non si impegna tra i prof rischia di non avere gli scatti stipendiali. Occhi puntati poi sui bilanci degli atenei: chi non sapra' tenere i conti in regola o rientrare da situazioni di dissesto finanziario rischia il commissariamento. RECLUTAMENTO PROF E RICERCATORI A TERMINE - Per i docenti arriva l'abilitazione nazionale di durata quadriennale assegnata sulla base delle pubblicazioni da una commissione sorteggiata tra esperti nazionali e internazionali. Solo chi ha l'abilitazione puo' partecipare ai concorsi di ateneo che avverrano sulla base di titoli e del curriculum con i bandi pubblicati anche sul sito dell'Ue e del Miur. Non ci saranno invece piu' concorsi per i ricercatori a tempo indeterminato. Ci saranno solo contratti a termine di tre anni rinnovabili con selezioni pubbliche. Dopo il terzo anno lo studioso puo' essere chiamato dall'ateneo per un posto di docente. Anche il ministero potra' fare i suoi bandi per sostenere i migliori. Lo stesso vale per gli assegnisti della ricerca. (Wel/ Dire)