CIRCOLARE DELLE AGENZIE DELLE ENTRATE METTE IN CRISI I PRESIDI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - Brutte notizie per i
super bravi della Maturita', i ragazzi con 100 e lode sulla
pagella finale. Gli assegni (circa mille euro lo scorso anno, 650
per il 2009) che hanno ricevuto come premio per il loro impegno,
i bonus varati a dicembre del 2007 dal ministero dell'Istruzione,
per l'Agenzia delle entrate non sono delle borse di studio
qualunque, ma delle 'retribuzioni' ottenute in base i risultati
raggiunti e quindi equiparabili "alla tipologia dei rapporti di
lavoro a tempo determinato". Per questo i bonus erogati dalle
scuole vanno assoggettati a "rintenuta a titolo d'acconto". Vanno
tassati.
Dunque, gli oltre 6 mila studenti che nel 2008 e nel 2009
hanno brillato agli esami di Stato potrebbero presto ricevere una
telefonata dai loro ormai ex presidi che gli potrebbero chiedere
di restituire parte della cifra ottenuta in cambio delle loro
'prestazioni'. Il parere scritto dell'Agenzia delle entrate che
sancisce la necessita' di tassare gli assegni e' di giugno, ma e'
in queste settimane che dagli uffici territoriali
dell'amministrazione scolastica stanno partendo le comunicazioni
alle scuole.
"Noi l'abbiamo avuta una decina di giorni fa- racconta
Domenico Altamura, a capo del liceo Righi di Bologna- e siamo
rimasti sconcertati. Cosa dovremmo fare? Emettere dei Cud o delle
note con ritenuta d'acconto? È una follia". "Chi ha scritto la
norma per istituire i bonus (che risale all'ex governo Prodi e al
ministro dell'Istruzione Fioroni, ndr) deve aver sorvolato su
questo particolare- prosegue il preside Altamura- ha dimenticato
di equiparare questi assegni a delle borse di studio vere e
proprie lasciando aperta l'interpretazione". Anche per questo
negli scorsi mesi qualcuno ha interpellato le Entrate chiedendo
delucidazioni. L'Agenzia ha risposto con una circolare che
sancisce che i benefici economici per gli studenti meritevoli, in
base al Testo unico sulle imposte e sui redditi, sono,
sostanzialmente, "redditi" assimilabili a quelli da lavoro
dipendente e sono "da assoggettare a ritenuta a titolo
d'acconto". Ma, consolazione, queste somme sono anche detraibili.
Il problema, ora, passa in capo alle scuole che avranno
un'altra gatta da pelare. "Noi del Righi- spiega ancora il
preside Altamura- abbiamo deciso di chiedere ulteriori
spiegazioni all'Ufficio ascolastico regionale. Anche perche'
siamo in attesa dei fondi per i cinque ragazzi che all'ultima
maturita' hanno preso 100 e lode". Se la questione andra' avanti
e' facile immaginare lo sconcerto e la delusione che si
leggeranno sulle facce degli ex maturandi. Intanto il ministro
Gelmini sta gia' pensando di cambiare la disciplina di questi
incentivi economici, oggi non vincolati: in futuro dovranno
servire per pagare le tasse universitarie.
(Wel/ Dire)