(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - In Italia otto milioni
di persone hanno problemi di udito. L'1% dei bambini al di sotto
dei 3 anni, il 2% tra i 4 e i 12 anni e il 4% dei soggetti dai 13
ai 45 anni. Il problema e' particolarmente grave nel periodo
neonatale, poiche' 1-2 nati ogni mille presentano sordita'
congenita e quindi tale da ostacolare gravemente lo sviluppo e
l'uso del linguaggio. Le cause della sordita' congenita, che
riguarda quasi il 60% dei casi, "e' dovuta all'alterazione del
gene 'connessina26'- spiega Alessandro Martini, ordinario di
audiologia all'Universita' degli studi di Ferrara e presidente
della Societa' italiana di audiologia e foniatria (Siaf)- che se
mutato produce proteina alterata, impedendo la corretta
circolazione del potassio". Mutazioni genetiche, dunque, causa
principale di danni sensoriali e quindi sordita'. "Trattandosi di
un gene recessivo- continua l'esperto- deve essere presente in
entrambi i genitori, perche' si abbia possibilita' che il figlio
nasca con gravi problemi di udito". In Italia, pero', il gene
incriminato sembra essere molto presente nella popolazione.
Secondo quanto rivela l'audiologo, infatti, "un italiano su 35 ha
questo gene mutato, quindi la possibilita' e' relativamente
frequente. Non e' comunque detto- rassicura Martini- che se in
entrambi i genitori e' presente 'connesina26' mutato, il soggetto
sara' affetto da sordita' profonda". La scoperta preventiva del
gene e' possibile nella diagnostica di coppia, ma non nella
diagnostica prenatale, ma piu' in generale il presidente Siaf
consiglia alle donne in gravidanza di "evitare di contrarre
infezioni virali, fare attenzione ai farmaci che si prendono
durante la gestazione, poiche' alcuni possono essere tossici, ed
evitare l'esposizione a radiazioni". Per quanto riguarda lo
screening uditivo neonatale, Martini suggerisce che "venga
comunque eseguito lo screening universale, perche' i disturbi
uditivi possono essere diversi e non prevedibili. Ci vuole poco
tempo per farlo e le apparecchiature utilizzate sono poco
costose. Lo screening uditivo neonatale- continua- e'
recentemente stato inserito nei livelli essenziali di assistenza
(Lea) e quindi a breve dovrebbe diventare obbligatorio in tutti i
punti nascita".
(Wel/ Dire)