(DIRE - Notiziario Minori) Firenze, 26 ott. - Per la prima volta
"Innocenti Insight" presenta dati comparabili a livello
internazionale riguardanti la composizione e le condizioni di
vita delle famiglie dei bambini immigrati in otto paesi
industrializzati: Australia, Francia, Germania, Italia, Paesi
Bassi, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Quello che emerge da
questo nuovo rapporto "I bambini di famiglie immigrate in otto
paesi ricchi", pubblicato il 22 ottobre dall'Unicef Innocenti
Research Centre di Firenze, e' che molti bambini e adolescenti
immigrati, in otto paesi ricchi, si trovano in situazioni di
svantaggio rispetto ai bambini e ai ragazzi autoctoni.
"Nonostante le differenze culturali, religiose, linguistiche ed
etniche, i bambini, figli di immigrati, presentano spesso
situazioni simili ai loro coetanei autoctoni, per quanto riguarda
la composizione della famiglia e la condizione lavorativa dei
genitori, ma spesso affrontano sfide educative ed economiche
maggiori e tassi di poverta' piu' alti", afferma il professor
Donald Hernandez, autore dello studio ed esperto di politiche
sociali.
Secondo il rapporto, il benessere di questi bambini e
adolescenti, in particolar modo di coloro che provengono da paesi
a basso e medio reddito, e' compromesso in molti ambiti, tra cui
la sanita', l'istruzione, la sicurezza economica e abitativa e le
opportunita' lavorative. I bambini, figli di immigrati,
rappresentano una percentuale significativa del totale di tutti i
bambini che risiedono nei paesi presi in esame nello studio.
Tuttavia, si sa molto poco sulle loro condizioni di vita. I
bambini, figli di immigrati, sono ben lontani dal rappresentare
una popolazione omogenea. In alcuni casi i loro profili familiari
non sono dissimili da quelli degli altri bambini del paese in cui
risiedono. In molti dei paesi esaminati nel rapporto, la maggior
parte dei bambini di famiglie immigrate vivono con entrambi i
genitori, ed e' molto piu' probabile, rispetto ai bambini
autoctoni, che vivano in nuclei con due o piu' fratelli. Un
bambino su dieci ha almeno un genitore che ha ottenuto la
cittadinanza nel paese d'accoglienza.
I genitori di molti bambini immigrati, provenienti dai paesi a
basso e medio reddito, hanno un livello di istruzione limitato,
ma in alcuni casi, hanno piu' probabilita', rispetto ai bambini
autoctoni, di vivere con genitori con un'istruzione
universitaria. Nella meta' dei paesi esaminati, la partecipazione
alla forza lavoro dei padri immigrati e' molto simile a quella
dei padri autoctoni. Nell'altra meta' questo dato e' invece
inferiore. Il rapporto indica che l'accesso all'istruzione da
parte degli adolescenti immigrati risente del rischio di evasione
scolastica e che i loro risultati a scuola o nel mondo del lavoro
dipendono anche dal loro paese di origine. I bambini nelle
famiglie di immigrati di oggi diventeranno, nei prossimi anni,
sempre piu' importanti come lavoratori, elettori e genitori. La
loro integrazione e la loro inclusione sociale influira' sul
futuro dei paesi ospitanti.
"Promuovere l'integrazione e l'inclusione sociale apportera'
benefici non soltanto ai bambini e ai genitori immigrati", dice
David Parker, vice direttore dell'Unicef Innocenti Research
Centre "ma anche i paesi in cui le famiglie di immigrati hanno
scelto di vivere".
(Wel/ Dire)