IL RAGAZZO: "DOPO ANNI DI VIOLENZE, NON VOGLIO TORNARE DA LEI".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 ott. - Una accorata richiesta
di aiuto e' giunta lunedi' alla Societa' italiana di medicina
dell'adolescenza (Sima), da parte di un adolescente di 14 anni,
di Catanzaro, che racconta una lunga storia di maltrattamenti e
violenze, sia fisiche che psicologiche, da parte della madre. Una
storia drammatica per le sue dinamiche, caratterizzate da
ricoveri ripetuti per fratture e lesioni unitamente a litigi tra
i genitori, da un certo periodo in poi separati. Sembra
incredibile che nessuno (sanitari, assistenti sociali, insegnati,
forze pubbliche, giudice minorile, etc) non abbia mai sospettato
niente nei 12 anni di violenza che, a detta del ragazzo, hanno
caratterizzato la sua vita. E adesso, il minore e' costretto a
tornare a vivere con la madre, quando preferirebbe restare col
padre, lontano, e' la sua richiesta, dalle violenze subite.
"Molti aspetti sicuramente rimangono da definire da parte
delle autorita' competenti- dichiara Silvano Bertelloni,
presidente Sima- prima cio' avviene, meglio e' per tutti gli
attori coinvolti in questa vicenda".
Bertelloni poi, parlando a nome della societa' scientifica che
rappresenta, lancia un appello a tutti coloro che, a vario
titolo, possono entrare in questa vicenda: "La Sima ritiene che
quando un adolescente in difficolta' chiede aiuto, debba essere
ascoltato ed aiutato qualunque sia la modalita' della richiesta.
Le istituzioni dovrebbero inoltre adoperarsi per garantire la
sicurezza e la salute (benessere fisico, psichico e sociale) del
giovane, con i vari strumenti legislativi disponibili fino al
completo chiarimento della vicenda". E conclude: "A questo
proposito, si dovrebbero valutare anche le capacita' decisionali
del cittadino-adolescente ai fini di una scelta consapevole per
il suo benessere".
(Wel/ Dire)