(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 ott. - "La proposta di un'ora di religione islamica nelle scuole italiane non e' ne' una novita' ne' una provocazione. Non si comprende la natura delle polemiche che l'hanno accompagnata. Perche' se si vuole un islam moderato e integrato con la societa' italiana, e far emergere quel fenomeno sommerso dove prolifera la predicazione radicale, questo percorso non puo' che partire ed essere stimolato nel luogo dove ha inizio il percorso di ogni futuro cittadino: la scuola". Cosi' si legge su Ffwebmagazine, il periodico online della fondazione Farefuturo presieduta da Gianfranco Fini. Eppure, ogni volta che se ne parla "sembra che questo sia il pretesto per intromettere nella discussione politica un elemento estraneo". Ma i numeri dell'immigrazione e della presenza di fedeli di religione musulmana nel nostro paese, invece, "parlano di altro". Cosi' come "il cammino di questa proposta che negli anni ha visto politici, istituzioni e le stesse gerarchie cattoliche cercare di trovare un punto di accordo". La proposta allora, cosi' come e' emerso anche dai lavori di Dialoghi Asolani, il workshop delle fondazioni Farefuturo e Italianieuropei, "si inserisce nel progetto della creazione di un islam italiano che sia allo stesso tempo un tassello del percorso dell'integrazione e un argine alla proliferazione dei ghetti religiosi". Come spiega Adolfo Urso, viceministro alle Attivita' produttive, segnalano da Ffwebmagazine, questa proposta si inserisce come un passaggio "dell'altra faccia della medaglia. Dopo la severita' delle leggi sull'immigrazione, il secondo passaggio e' l'integrazione". La ragione dell'insegnamento del Corano nelle scuole serve a garantire prima di tutto due premesse, "ossia il principio della liberta' religiosa e l'italianizzazione dell'islam. Noi abbiamo l'esigenza di un islam che parli italiano e che sia pienamente inserito nelle regole e nel tessuto della societa' italiana. A questo fine strumento prioritario e' l'insegnamento" spiega Mario Ciampi, direttore di Farefuturo. Nonostante questo, le polemiche non sono mancate. La Lega, ad esempio ha considerato l'idea inaccettabile. "Non porsi il problema- continua Ciampi- significa lasciare la confusione che c'e' e che a lungo andare insieme alla mancanza di integrazione potrebbe anche portare a problemi di ordine pubblico". Se non e' questa la via per una "italianizzazione dell'Islam" occorre in ogni caso "pensare a delle alternative credibili ed efficaci che consentano di coniugare la liberta' religiosa con la piena integrazione degli immigrati di religione islamica nel nostro Paese". (Wel/ Dire)