PROGETTI MESSI IN CAMPO DAL COMUNE E DAL TERZO SETTORE.
(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 19 ott. - Un po' in
controtendenza rispetto alle altre citta' italiane, il Comune di
Napoli propone un ventaglio di iniziative per l'integrazione dei
piccoli migranti che vivono nel nostro Paese. Un progetto
sperimentale rivolto ai minori stranieri di seconda generazione
presenti in citta' e la realizzazione entro fine anno di
un'anagrafe dei bambini e ragazzi comunitari ed extracomunitari
che possa velocizzare l'iter per il rilascio del permesso di
soggiorno. Queste le principali azioni messe in campo da Comune e
terzo settore del capoluogo campano, i cui rappresentanti si sono
riuniti giovedi' a Citta' della Scienza per il convegno "I minori
stranieri: politiche di accoglienza, problematiche e strategie di
inclusione", promosso nell'ambito della convention nazionale "Tre
giorni per la scuola", che si e' svolto venerdi'.
Nel corso del seminario e' stato proiettato il cortometraggio
"Iucanno... you can! Angeli a colori" prodotto dai ragazzi,
italiani e immigrati, del laboratorio interculturale
cinematografico del progetto "Libero tra i due mondi". Il
progetto, promosso dal Servizio Politiche per i minori,
l'infanzia e l'adolescenza del Comune di Napoli in collaborazione
con l'associazione La Maieutica di Roma, giunto nel 2009 alla sua
seconda edizione, ha come obiettivo l'integrazione culturale
attraverso l'utilizzo di alcune forme espressive, dal cinema alla
recitazione, come strumento per favorire il reciproco
riconoscimento tra minori provenienti da paesi, realta' e culture
diversi. Su questo punto e' intervenuto il dirigente del Servizio
minori del Comune Giovanni Attademo, che ha spiegato: "Oltre
all'inserimento scolastico e sociale dei minori stranieri, per
raggiungere una vera inclusione e prevenire il rischio di
discriminazioni e derive razziste, e' necessario agire sul
livello culturale favorendo lo scambio e l'educazione
multiculturale".
In questa direzione va anche il progetto "Accogliere le
differenze. I minori stranieri non accompagnati" che il Comune
realizza con la cooperativa sociale Dedalus e l'Anci grazie al
fondo del ministero del Welfare per l'inclusione sociale degli
immigrati. "E' necessario accompagnare il minore che non ha una
famiglia e deve affrontare tutto da solo- ha sottolineato Glauco
Iermano, operatore di Dedalus- in ogni fase, dalla pronta
accoglienza all'indirizzamento nelle strutture residenziali. Solo
attraverso la mediazione culturale, infatti, si ottengono dei
risultati, a partire dal fatto che i minori non scappano dai
centri a cui vengono assegnati". Dal gennaio 2009 ad oggi sono
circa 100 i ragazzi "non accompagnati" ad essere stati presi in
carico del Comune di Napoli: sono soprattutto adolescenti dai 16
ai 18 anni provenienti da Africa ed Asia, che hanno alle spalle
storie tremende, imparano in fretta l'italiano e cercano un
lavoro perche', sempre piu' frequentemente, il loro scopo non e'
ripartire ma rimanere nel nostro Paese.
(Wel/ Dire)